Come si ricorderà, Loielo era stato sospeso subito dopo il suo coinvolgimento nell'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo, che ha fatto luce su una presunta truffa di circa 100mila euro ai danni dell'Unione dell'Europea, dello Stato e della Regione. Oltre al primo cittadino, finirono nella rete altre quindici persone. Per quattro, tra cui Loielo, era scattata la misura degli arresti domiciliari mentre, per le restanti dodici era stato disposto l'obbligo di presentazione davanti alla polizia giudiziaria.

A fine febbraio, però, era arrivata la revoca degli arresti domiciliari per il primo cittadino da parte del Tribunale del riesame che aveva, dunque, accolto l'istanza presentata da Giancarlo Pittelli, legale di fiducia dello stesso Loielo che, dopo essere tornato in libertà, può tornare dunque ad esercitare le funzioni di primo cittadino del piccolo centro del Vibonese.