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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
«Non mi preoccuperei in questo momento storico di dare vita a nuove guerre di campanile, rischiamo di ritrovarci con una polveriera che non serve scoperchiare adesso».
Non ha usato tanti giri di parole il presidente della provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, per stigmatizzare la nuova ondata “secessionista” lanciata dal cuore dell’entroterra del Vibonese. I fatti sono noti: nel corso della scorsa settimana il gruppo di minoranza del Consiglio comunale di Serra San Bruno “Liberamente” aveva invitato il sindaco di Brognaturo, Cosmo Tassone, a convocare una seduta straordinaria dell’assise cittadina per discutere della possibilità di far tornare alcuni Comuni del Vibonese sotto la giurisdizione della Provincia di Catanzaro. Una suggestione, al momento nulla di più concreto, conseguenza dell'ulteriore aggravamento dell’atavica crisi finanziaria che sta interessando l’ente intermedio vibonese. Nei giorni scorsi, infatti, proprio il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, ha paventato la chiusura di circa 450 chilometri di strade e della metà degli edifici scolastici presenti sul territorio provinciale. Un campanello d’allarme che ha finito per riaccendere la miccia di una discussione in realtà rimasta sempre viva: quella sulla possibilità che le Serre possano transitare di nuovo sotto la giurisdizione di Catanzaro, facendo fulcro sul disco verde di uno dei Comuni territorialmente contigui.
Brognaturo, infatti, rappresenta uno dei “paesi-frontiera” tra il tanto bistrattato Vibonese e l'agognato Catanzarese, ma proprio Bruno – contattato oggi dal Corriere della Calabria – ha rivelato come in realtà anche il suo ente non navighi in acque finanziarie tranquille. «Tutte le Province calabresi sono in difficoltà. Nessun ente è in condizione di garantire i servizi, a partire da strade e scuole. Il 30 settembre rischiamo di non chiudere i bilanci», ha spiegato lo stesso Bruno, che oltre a guidare l’ente intermedio catanzarese presiede l’Upi (Unione province italiane) regionale. «C'è bisogno che la Regione assuma una posizione politica sulle Province, il governatore Oliverio dovrebbe convocare l'Osservatorio regionale per le autonomie locali, ma non lo fa da mesi. I nostri parlamentari, invece, dovrebbero spingere per inserire un intervento risolutivo nella nuova legge di Stabilità». Secondo Bruno, dunque, prima di ogni eventuale annessione delle Serre al Catanzarese sarebbe fondamentale rivedere strutturalmente il sistema delle autonomie locali, in particolare degli enti provinciali, caratterizzati pressoché ovunque da bilanci sull’orlo del tracollo. Certo per Vibo Valentia la condizione di gravità appare molto più profonda, tanto che – come è ormai noto – vi sono da anni serie difficoltà anche rispetto alla possibilità di erogare regolarmente la retribuzione ai dipendenti.
Insomma se Atene piange Sparta non ride, ma almeno per il momento a Brognaturo, rispetto ad un potenziale ritorno sotto la giurisdizione di Catanzaro, sembrano avere le idee abbastanza chiare: «Il valore della democrazia e gli obiettivi di sviluppo e decentramento non possono coniugarsi con i divieti di cui si parla in questi giorni», ha spiegato in merito alla vicenda il primo cittadino Tassone, fermo nel confermare quindi la seduta straordinaria del consiglio comunale cittadino in programma per il prossimo venerdì 1 settembre ed in cui l’argomento sarà ampiamente trattato.
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