Giovedì, 29 Marzo 2018 15:27

La guerra fredda nell’opposizione e i piani ‘segreti’ di Bruno Rosi

Scritto da Salvatore Albanese
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SERRA - Si è alzato un grosso polverone negli ultimi giorni rispetto all’ipotetica “fusione” tra le due compagini civiche rappresentate nella minoranza del consiglio comunale di Serra San Bruno. Come fosse il ritornello di un tormentone estivo ovunque per giorni è impazzata la cantilena ricorrente di una potenziale intesa tra il movimento LiberaMente e la lista civica In alto volare, composta quasi totalmente dall’area dei “salerniani”. Ipotesi questa che avrebbe condotto fin da subito alla riorganizzazione dell’assetto politico locale, anche se con largo anticipo rispetto alla tornata elettorale per le prossime amministrative serresi fissata – salvo imprevisti – per la primavera del 2021.

Negli ultimi giorni, i “pontieri” dei due schieramenti si erano dunque mossi per tentare di stabilire i primi contatti ufficiali tra le due compagini. In tal senso, tra i più attivi era stato l’ex primo cittadino Bruno Rosi, divenuto di recente esponente di primo piano della sezione di Fratelli d’Italia Serra San Bruno e galvanizzato, evidentemente, dal responso delle Politiche del 4 marzo scorso che ha offerto un risultato più che incoraggiante per l’area del locale centrodestra e che ha garantito l’accesso in parlamento alla neo deputata Wanda Ferro a discapito del candidato del centrosinistra Bruno Censore. Dopo tutto già nei giorni della campagna elettorale lo stesso Rosi aveva, in più occasioni, accennato pubblicamente alla necessita di «ricompattare il locale centrodestra», abbozzando quindi un timido tentativo di ricucitura, quantomeno personale, anche con diversi dei “salerniani” che nella primavera del 2016 avevano staccato anticipatamente la spina alla sua amministrazione.

Rosi, proponendosi dunque come portavoce dell’intero movimento LiberaMente, era andato in perlustrazione incontrando il favore di diversi esponenti di In alto volare. Ma si sa, la politica è fatta di negoziati e patti attraverso cui ognuna delle parti in causa tenta di ottenere le condizioni ritenute più vantaggiose. E così sul tavolo delle trattative Rosi avrebbe garantito la definizione di una lista unica con la quale farsi trovare pronti per le prossime amministrative e che, soprattutto, avrebbe dovuto essere guidata da uno dei rappresentanti di In alto volare, più segnatamente dal vice coordinatore provinciale di Forza Italia, Michele Ciconte. Il nuovo soggetto, nelle idee dei “pontieri”, avrebbe quindi sovvertito ogni gerarchia interna alle due anime della minoranza consiliare, a danno in particolare del capogruppo di LiberaMente Alfredo Barillari, già candidato a sindaco a capo dello stesso movimento e che dunque sarebbe stato quello che, più di ogni altro, avrebbe pagato le conseguenze del tentato accordo.

Ottenuto il candidato a sindaco in pectore, di contro, a beneficio di Rosi sarebbe arrivato il sostegno incondizionato anche da parte degli stessi “salerniani” in previsione di una candidatura alle Regionali del 2019, aspirazione finita da mesi nell’agenda dell’ex sindaco di Serra San Bruno.

Da qui la storia nota degli ultimi giorni, contraddistinti da un’accesa guerra a colpi di comunicati stampa che, in definitiva, con il pretesto della “salvaguardia della via civica” ha indotto i componenti di LiberaMente a mettere Rosi con le spalle al muro, spingendolo di fatto alle dimissioni dal direttivo dello stesso movimento. Le ambizioni di quest’ultimo non si sarebbero comunque spente, perché a parere dei meglio informati Rosi starebbe comunque pianificando una serie di attività che possano condurre alla crescita ulteriore sul territorio locale del partito “meloniano” e, contestualmente, al riavvicinamento con la casa madre dei “salerniani”, in maniera da poter spendere il proprio contributo politico in un’area del quadro partitico locale che sia esplicitamente di centrodestra.


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