Giovedì, 21 Dicembre 2017 13:14

Indifferenziata nei sacchi trasparenti a Maierato, per l’opposizione si tratta di «violazione della privacy»

Scritto da Redazione
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Una veduta di Maierato Una veduta di Maierato

MAIERATO - La raccolta dei rifiuti per la minoranza di Maierato diventa anche una questione di tutela della privacy. Per questo, i consiglieri d’opposizione hanno richiesto al primo cittadino Danilo Silvaggio «la revoca dell’ordinanza n. 38 del 25/09/2017 relativa al divieto di conferimento della frazione indifferenziata in sacchi neri o non trasparenti». Secondo il gruppo di minoranza, la stessa sarebbe una «violazione delle vigenti disposizioni normative in materia di tutela della privacy».

Attraverso un comunicato diffuso alla stampa, i consiglieri Sergio Francesco Rizzo, Francesco Barbieri e Domenico Liberto, hanno esposto quanto segue: «Nella riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta” il Comune ha individuato l’utilizzo di sacchetti per la raccolta differenziata di colore diverso, in funzione della tipologia di rifiuto e, in particolare, per il conferimento della frazione di indifferenziato ha scelto l’utilizzo dei sacchetti trasparenti; Considerato che con ordinanza n. 38 del 25 settembre 2017, il Sindaco, ritenuto: “… che, relativamente alla frazione di indifferenziato, i rifiuti conferiti in sacchi neri o non trasparenti comportano gravi anomalie all'intera raccolta differenziata in quanto non si facilitano i controlli tesi a verificare se i rifiuti sono conformi alle disposizioni disciplinanti la raccolta differenziata; …” ha fatto divieto di depositare qualsiasi tipo di rifiuto in sacchi neri o comunque non trasparenti, tali da non consentirne la verifica».

Un’ordinanza «illegittima» stando alle parole della minoranza. «Considerato – si legge ancora nella nota – che detta ordinanza è palesemente illegittima e in netto contrasto con le vigenti disposizioni normative in materia di tutela della privacy, si sottolinea che l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, nel provvedimento a carattere generale in materia di raccolta differenziata, del 14 luglio 2015 ha espressamente sancito che: ”… In caso di raccolta "porta a porta" della spazzatura, anziché di conferimento in contenitori dislocati in strada, deve considerarsi in termini generali non proporzionata la prescrizione contenente l'obbligo di utilizzare un sacchetto trasparente. In tal caso, infatti, chiunque si trovi a transitare sul pianerottolo o, comunque, nello spazio antistante l'abitazione, è posto in condizione di visionare agevolmente il contenuto esteriore. Detto principio è stato, ribadito nella Relazione annuale 2014, invitando gli enti comunali a voler fornire agli utenti contenitori più “anonimi”. Più pronunce ribadiscono l’assoluta necessità di contemperare l’esigenza di una efficiente raccolta differenziata con i legittimi interessi dei singoli cittadini, a non subire gravi lesioni della propria sfera di riservatezza essendo evidente che l’utilizzo di sacchetti trasparenti o semi trasparenti rendono facilmente palese il contenuto dei propri rifiuti a terzi, e, quindi anche di informazioni vietate in tema di effetti personali, di natura politica e/o religiosa o ancor peggio, di dati sensibili afferenti la propria salute (farmaci, prescrizioni mediche o presidi medico-sanitari)».

Per il gruppo di opposizione, non sarebbe applicabile pertanto la modalità prevista dall’ordinanza a tutela dell’ambiente, in quanto in contrasto con le norme vigenti.

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