Un esodo che sta interessando direttamente la nostra regione, vista la recente trasmigrazione di Pino Galati, passato anche lui, nei giorni scorsi, nel nuovo soggetto “moderato” di Verdini. Insomma, la coordinatrice regionale Jole Santelli corre ai ripari e serra le fila. Con un comunicato stampa farcito degli abituali fronzoli di rito, partorisce due nomine che la dicono lunga su quali saranno le nuove gerarchie di potere interne al partito. Forza Italia Catanzaro sarà guidata da Mimmo Tallini, mentre le redini del Vibonese vanno a Giuseppe Mangialavori. Due nuovi coordinatori provinciali, quindi, entrambi consiglieri regionali ma, paradossalmente, entrambi fuori dal gruppo di Forza Italia: il primo dopo una cruenta lotta intestina è finito nel gruppo misto assieme all’altro dissidente Fausto Orsomarso, mentre Mangialavori staziona ancora in Casa delle Libertà, sotto la cui effigie si era guadagnato lo scranno regionale nell’ultima tornata elettorale.

Scelte “fuori casa” insomma per la Santelli che, in particolare per il Vibonese, lasciano poco adito a dubbi ed interpretazioni di sorta: la bocciatura più sonora spetta all’unico consigliere regionale eletto in Forza Italia sul territorio provinciale, Nazzareno Salerno, letteralmente sorpassato dal collega Mangialavori, anche se – spiegano fonti interne al partito – la Santelli, in realtà, nei giorni scorsi non avrebbe neanche lontanamente preso in considerazione il nome di Salerno per l’attribuzione della nomina di nuovo coordinatore provinciale.

Tuttavia, i motivi che hanno spinto Jole Santelli ad accantonare nell’angolo l’ex sindaco di Serra San Bruno a tutto vantaggio del medico vibonese restano al momento sconosciuti. E' probabile però che la decisione sia frutto di una "lieve incomprensione” registratasi qualche mese fa, quando lo stesso Salerno chiese ed ottenne un incontro con Silvio Berlusconi, senza ricevere però prima, appunto, il lasciapassare della coordinatrice regionale, rimasta probabilmente all’oscuro di tutto. Un fatto, questo, che potrebbe aver rappresentato un punto di non ritorno tra i due, ma che per dinamica ricorda fin troppo il precedente avuto, ormai diversi anni fa, fra lo stesso Nazzareno Salerno e l’ex senatore Francesco Bevilacqua, con il primo – all’epoca esponente di Alleanza Nazionale – che si presentò a colloquio con Gianni Alemanno all’insaputa del secondo.

Ma, ritornando all’attualità, la dice lunga anche il silenzio tenuto dal politico serrese nel corso di queste ore immediatamente successive alla nomina di Mangialavori. Salerno ha infatti accolto la notizia trincerandosi, almeno finora, dietro il silenzio più assoluto, ciononostante nel corso degli ultimi giorni avesse, di contro, dimostrato grande loquacità rispetto, ad esempio, alla nomina del neo coordinatore di Azzurra Libertà, il movimento giovanile di Forza Italia, del soveratese Andrea Maellara, in occasione della quale aveva espresso tutta la propria soddisfazione con una roboante nota stampa. Bocca cucita invece adesso per una nomina, quella di Mangialavori, che, almeno geograficamente, avrebbe dovuto riguardarlo da vicino. D’altro canto non è affatto un mistero che fra Mangialavori e Salerno intercorrano dei rapporti non proprio idilliaci, emersi in maniera netta nella primavera scorsa proprio nella “roccaforte” salerniana, Serra San Bruno, dove, in definitiva, a pagare le spese di un attesissimo rimpasto dell’esecutivo comunale era stato proprio l’unico esponente “mangialavoriano” della maggioranza, l’ex assessore Carmine Franzè.