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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Si sono uniti in protesta attraverso una nota congiunta i presidenti delle Province calabresi. Il motivo, «la proposta sul riparto del fondo di 317 milioni di euro previsto dalla legge di bilancio 2018, al vaglio nella riunione di domani della Conferenza Stato-Città, decreterà la chiusura delle Province calabresi». È quanto affermano il presidente di Upi Calabria, Enzo Bruno, componente del direttivo nazionale dell’Unione delle Province d’Italia, e i presidenti delle Province calabresi: Franco Iacucci di Cosenza, Andrea Niglia di Vibo Valentia e Armando Foresta, facente funzioni presidente di Crotone.
«Secondo la ripartizione prevista dal Governo, infatti, nessuno dei quattro Enti intermedi della nostra regione potrà approvare l’importante strumento finanziario a causa dei fondi insufficienti: Vibo Valentia è già in sofferenza perché in dissesto, Crotone in pre-dissesto, Cosenza e Catanzaro si troveranno nelle condizioni di governare in gestione provvisoria – spiegano nella nota i presidenti delle Province calabresi –. Le quattro Province calabresi, quindi, vedranno compromessa seriamente la capacità di svolgere e mantenere i servizi da erogare, con l’impossibilità di garantire la sicurezza di strade e scuole».
«I presidenti delle Province calabresi – si legge ancora – nei prossimi giorni si attiveranno con le altre Upi regionali per verificare la possibilità di difendere la sopravvivenza delle Province, la cui centralità funzionale è stata sancita anche dal referendum del 4 dicembre 2016 che ne sancisce la permanenza in Costituzione, tanto da rivolgerci agli organi giudiziari competenti per invalidare il provvedimento del Governo».
«Come presidenti delle province calabresi negli ultimi tre anni ci siamo trovati a difendere in beata solitudine, con il solo sostegno dei consigli provinciali, la tenuta di questi Enti che si sono confermati un riferimento fondamentale per i territori e le comunità locali, a partire dai sindaci – si legge nella nota congiunta di Bruno, Iacucci, Niglia e Foresta –. Abbiamo difeso con i denti l’erogazione dei servizi considerando una priorità la sicurezza di migliaia di chilometri di strade e delle scuole che frequentano i nostri ragazzi, con risorse ogni anno più scarse e una macchina amministrativa assottigliata dalla mancanza di turn over. Abbiamo tenuto duro per venire incontro alle province in maggiore difficoltà nel nome di un giusto principio di solidarietà: il fondo di riequilibrio triennale di almeno 30 milioni l’anno che ho proposto per risolvere le criticità delle 3 province in dissesto e delle 10 in pre-dissesto indotto dalle manovre economiche, verrà vanificato da questa ripartizione effettuata in ossequio ad uno sterile e ingiusto taglio ragionieristico. La verità è che sono stati applicati algoritmi che premiano le Province del Nord. Non possiamo permettere questa ingiustizia – concludono i presidenti Bruno, Iacucci, Niglia e Foresta – siamo pronti a difendere le nostre prerogative e i diritti dei cittadini calabresi impugnando gli atti approvati dal Governo nelle sedi opportune, come abbiamo già fatto con gli esposti cautelativi presentati lo scorso anno alla Procura della Repubblica, al Prefetto e alla Corte dei Conti».
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