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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
«Facciamo un po’ di chiarezza-sugli ex Lsu-Lpu. Dopo 25 anni di incertezza e di precarietà, questa amministrazione ha deciso di avvalersi delle possibilità date dall’attuale governo per stabilizzare i dipendenti ex Lsu e Lpu». Sono queste le parole dell’amministrazione Fazio che ha diffuso la notizia attraverso un comunicato. A suo dire si tratta di una scelta coraggiosa viste anche le difficoltà dell’Ente.
Per quanto concerne le procedure e i termini di questa stabilizzazione erano dettagliatamente disciplinati con decreto governativo. Nello specifico, per quanto riguarda i concorrenti di categoria A e B la prova selettiva è stata un solo colloquio di idoneità su materie operative relative alla categoria professionale di appartenenza. Per quanto riguarda i dipendenti di categoria C, sempre come previsto dalle norme dello Stato, si è trattato di svolgere un vero e proprio concorso, con votazione in punteggi e soglie minime da superare.
«Proprio per questo - ha specificato Fazio - nel corso delle riunioni su questo tema, sia i sindacati, sia i responsabili e i dirigenti del Comune, avevano spiegato e rappresentato con chiarezza ai 4 ex Lsu di categoria C i rischi e le difficoltà correlate nell’affrontare un concorso pubblico per tale categoria».
«A dirla tutta . si legge ancora nella nota - risulta che in molti comuni della Calabria, i dipendenti Lsu-Lpu precedentemente inseriti in categoria C, non se la siano sentita di affrontare un pubblico concorso per l’assunzione a tempo indeterminato in tale categoria, coscienti di non essere corrispondentemente idonei, ed hanno esplicitamente e volontariamente richiesto ai sindacati l’avvio della procedura di declassamento a quelle inferiori al fine di non dover sostenere delle prove concorsuali di idoneità previste per gli istruttori amministrativi e con esito palesemente più oneroso».
«In ogni caso - continua la nota - ciascuno ha fatto le proprie valutazioni scegliendo liberamente la strada da intraprendere e, parallelamente, la pubblica amministrazione ha predisposto un regolare e trasparente concorso pubblico in accordo a tutti i principi normativi, garantendo la totale libertà di concorrere senza vincolo alcuno alla posizione lavorativa alla quale ognuno di esse aspirava. Alla luce dei verbali della commissione e delle prove video registrate, non lo sono stati; adesso risulta troppo facile scrollarsi da dosso le proprie responsabilità addossandole a terzi». Stando a quanto riportato non si dovrebbero attribuire responsabilità all’amministrazione.
«A meno che qualcuno non immaginava - si evince ancora dalla nota - di poter pretendere (e si scongiura tal malsano pensiero), dalla classe politica o dai membri della commissione, di trattamenti di favore o spintarelle che costituiscono falso in atto pubblico, affinché fossero comunque regalate categorie per le quali era invece assente la corrispondente idoneità professionale. Come è ovvio, nessuna compagine politica e nessuna commissione d’esame a Fabrizia, di nessun colore o bandiera, si è mai permessa di distribuire categorie impiegatizie su basi clientelari. Quindi è bene chiarire una volta per tutte che nessuno ha fatto perdere posti di lavoro, né l’amministrazione né i membri della commissione. Alcuni dipendenti hanno effettuato un concorso e non lo hanno superato, risultando non idonei per quella specifica categoria».
L’amministrazione auspica dunque che non ci siano strumentalizzazioni a riguardo. «E se qualcuno davvero pensa - si legge in ultimo - come ha sostenuto pubblicamente, di non essere stato valutato correttamente e in modo imparziale (dato che si strumentalizza il fatto che la prova scritta fatta a casa propria è stata superata con il massimo dei voti) allora sarebbe opportuno che presentasse un apposito ricorso».
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