L’oggetto della determinazione 122/2016 è infatti altrettanto chiaro: “Piano di riassetto territoriale delle Direzioni Provinciali di Cosenza e Vibo Valentia. Chiusura e trasformazione in Punto Inps delle Agenzie di Acri (CS), San Marco Argentano (CS) e Serra San Bruno (VV). Chiusura dell’Agenzia di Rende (CS)”. L’atto, che i lettori del Vizzarro possono consultare integralmente cliccando qui, ha la funzione di «modificare la dislocazione, gli ambiti territoriali, le competenze delle strutture sul territorio», tramite una visione di «sviluppo del decentramento sul territorio che risponda, in via prioritaria, alle esigenze di economicità della gestione e di presidi del territorio, anche mediante l’integrazione logistica con altri soggetti pubblici».

Nello specifico la conversione proposta per le tre sedi Inps, tra le quali quella di Serra, secondo il provvedimento porterà ad un risparmio di complessivi 94.629,70 euro annui. Sul territorio del Vibonese il provvedimento, che era già passato al vaglio del Comitato provinciale di Vibo e di quello regionale, si tradurrà quindi nel mantenimento di sole due agenzie: quella centrale di Vibo Valentia e la sede di Tropea. L’Agenzia di Serra sarà – come già detto – riconvertita in semplice Punto Inps, tanto che lo stesso provvedimento indica come rispetto alle competenze territoriali, i paesi precedentemente afferenti alla sede di Serra San Bruno (ossia Spadola, Arena, Pizzoni, Fabrizia, Gerocarne, la stessa Serra, Dinami, Vazzano, Simbario, Brognaturo, San Nicola Da Crissa, Sorianello, Acquaro, Vallelonga, Mongiana, Nardodipace, Soriano Calabro, Dasà) passeranno sotto la direzione della sede centrale Vibo.

Dunque, al di là delle rassicurazioni arrivate nel tardo pomeriggio di ieri dal parlamentare del Pd Bruno Censore, che ha spiegato di aver avuto «un’interlocuzione» con il direttore regionale Inps Giuseppe Greco sul fatto che i servizi sarebbero rimasti «allo stato attuale e inalterati», e al di là delle reazioni delle contrapposte tifoserie politiche, gli atti ufficiali dicono che il ridimensionamento c’è, è in corso ed è già stato avviato con la determina firmata dai vertici nazionali dell’Inps.