Poche frasi di circostanza, pochi tentennamenti. L’ex parlamentare Bruno Censore ospite questa mattina di “On the news” su Rs98 ha preso di petto i fatti e si è dimostrato determinato ad andare fino in fondo rispetto alla crisi che sta interessando l’amministrazione comunale di Serra San Bruno. Una crisi che sembra sempre più grave perché non vi sarebbe alcun margine d’azione per arrivare ad una riconciliazione con i tre “dissidenti” Valeria Giancotti, Walter Lagrotteria e Brunella Albano, trattati alla stregua di “traditori” di un’amministrazione concentrata sul fare e non sulla soddisfazione di posizioni di interesse personale. «Concorsi per i figli, terreni da sistemare nel Piano regolatore», questo l’elenco delle “richieste” citato da Censore, che avrebbero tenuto sotto scacco l’amministrazione per mesi. Una condizione ricattatoria costante quella lasciata presagire dall’esponente del Pd che ha dunque lasciato pochi dubbi rispetto all’idea che potesse nei prossimi giorni maturare una sorta di riavvicinamento con Giancotti, Lagrotteria e Albano che – lascia ancora intendere Censore – tuttavia nell’ultime ore avrebbero provato a chetare le acque in maniera da riuscire a raggiungere una potenziale riconciliazione.

Dopo aver liquidato la pratica dei tre “dissidenti” usciti dal Pd qualche ora prima della celebrazione delle ultime primarie e poi sbattuti ai margini della maggioranza comunale a seguito dell’azzeramento di giunta voluto dal primo cittadino Tassone, Censore ha spostato l’attenzione sul fatto che vi sarebbero sulla scena politica cittadina «forze responsabili che hanno già avuto modo di fare il bene di Serra». Un distinguo questo che pare chiamare in causa direttamente l’area politica di riferimento del consigliere regionale Nazzareno Salerno e del consigliere comunale di “In alto volare” Jlenia Tucci. È a loro – senza dubbio alcuno – che si è appellato Censore per costruire un progetto trasversale che possa ridare lustro alla cittadina: «Serra San Bruno non era questa» ha tuonato a riguardo l’ex deputato.

Il progetto però pare doversi dispiegare in chiave futura perché, rispetto alle vicende che stanno caratterizzando l’attualità amministrativa, Bruno Censore ha lasciato intendere che il mandato Tassone potrebbe anche chiudersi subito: «Ho visto il sindaco determinato a presentare le dimissioni». Sarebbero quindi, in tal senso, due i potenziali scenari con Tassone che deporrebbe spontaneamente la fascia tricolore per attendere nei successivi 20 giorni quella che abbiamo già definito la ciambella di salvataggio di Jlenia Tucci e che, di conseguenza, porterebbe il primo cittadino a revocare le dimissioni forte di una maggioranza risicata; oppure una reale chiusura del mandato che lascerebbe spazio ad un commissariamento di circa un anno. Un anno che, a tal punto, si dimostrerebbe utile per cercare di creare un progetto basato su un matrimonio trasversale, a quel punto palese, tra Bruno Censore e Nazzareno Salerno.

Fantapolitica, certo, al momento, ma in uno scenario contraddistinto dal caos assoluto questa non sembra l’ipotesi meno probabile, anzi. Da non sottovalutare poi un altro passaggio di Censore questa mattina a Radio Serra che ha più volte rimarcato come per l’amministrazione Tassone sia sempre stato necessario agire secondo i principi di legalità. Parole che getterebbero ulteriori ombre sul ruolo che i tre dissidenti hanno inteso giocare all’interno della maggioranza in questi ultimi mesi di governo cittadino.

A questo punto molto potrebbe decidersi già all’inizio della prossima settimana, quando Salerno, al momento fuori regione, potrebbe tornare in Calabria per prendere parte al Consiglio regionale convocato a Reggio per lunedì prossimo. Sarebbe la data ideale per portare a termine la trattativa, ormai in stato avanzato, tra la maggioranza del Comune di Serra San Bruno e il consigliere d’opposizione Jlenia Tucci del gruppo “In alto volare”, così come anticipato già nei giorni scorsi dal Vizzarro.