Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Si sta rivelando un campo minato la campagna elettorale che, in larga parte dei territori della Calabria, sta conducendo il Partito democratico verso le elezioni del prossimo 4 marzo. I riscontri sulle intenzioni di voto degli elettori neanche nella nostra Regione sembrano poter premiare le scelte sui candidati, imposti quasi ovunque dalla dirigenza nazionale. E così in molti collegi potrebbero registrarsi gli strascichi di una campagna elettorale che sembra iniziata sotto una cattiva stella per il partito di Renzi.
Solo ieri, dopo aver accusato probabilmente una forte “puzza di bruciato”, i segretari delle cinque federazioni provinciali del partito – compreso quello a capo della sezione vibonese, Vincenzo Insardà – avevano lanciato un accorato appello con il quale si invitava all’impegno e si ammonivano «i sabotatori interni», lasciando emergere dunque la «condizione di lacerazione del Pd calabrese». A fare eco ai cinque segretari, un’altrettanto piccata risposta di alcuni dirigenti dem di peso – tra i quali l’ex segretario della sezione di Vibo Centro Stefano Soriano – che avevano ribattuto per le rime, parlando di un partito in cui «spicca l’assenza totale di qualsiasi consultazione o confronto, riunione o deliberazione degli organismi statutari regionali da tempo svaniti nel nulla» e di un’azione politica regionale «sostanzialmente totalmente mancata».
Fuoco amico insomma tra le “opposte” batterie democratiche proprio alla vigilia delle elezioni, con ogni resa dei conti rinviata in conclusione al post voto: «Dopo le elezioni faremo i conti» si legge ancora nel pepato comunicato stampa. E come abbiamo detto, quasi nessun territorio sembra essere immune alle contese intestine. Scricchiolii si odono infatti anche nella roccaforte di Bruno Censore, il suo paese natio Serra San Bruno che dovrebbe rappresentare, in termini elettorali, il trampolino di lancio in tutto il resto del collegio per le imminenti consultazioni. Lo stato dell’arte qui è affidato alla voce del responsabile della comunicazione del partito che, utilizzando in tal caso la via dei social network, ha duramente ripreso le truppe interne salvando pochi “soldati”: «La campagna elettorale del Partito democratico – scrive il responsabile a cui è stata affidata direttamente da Bruno Censore la comunicazione e la gestione dell’immagine pubblica della sezione Pd di Serra – registra in questo delicato momento un impegno costante e continuo sull'intero collegio solo da parte del vice sindaco di Serra San Bruno, Valeria Giancotti. Non riscontriamo lo stesso impegno da parte né del sindaco, Luigi Tassone, né del segretario cittadino, Paolo Reitano, né tanto meno dal resto dei componenti dell'amministrazione comunale nella sua interezza».
«La politica non è fatta di appollaiamenti, ma di impegno passionale e riconoscimento verso coloro che quella poltrona gli hanno messo sotto il fondoschiena. La politica crea dei crediti che spettano a coloro cui quel credito si è guadagnato» è la conclusione di una nota che pare abbia già suscitato degli scossoni interni. Perché in tal caso sulla graticola è dunque finito quello che sarebbe lo scarso impegno profuso in una campagna elettorale già abbondantemente avviata da parte di due dei maggiori uomini di fiducia, sul territorio cittadino, del deputato uscente, toccati in maniera diretta e personale. Solo le prossime ore potranno raccontarci di eventuali emorragie interne o di squarci che tenderanno a cicatrizzarsi per mantenere gli animi a bada in vista del banco di prova importante del 4 marzo.
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