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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
«Duole dover ribadire che anche questa vicenda è frutto della sconsiderata gestione della Fondazione da parte dell’ex presidente Ruberto e della precedente giunta regionale Scopelliti-Stasi, cui l’amministrazione Oliverio sta cercando di dare soluzioni di legittimità e di equilibrio finanziario».
È quanto si legge in una nota del dipartimento "Sviluppo Economico e Lavoro" della Regione Calabria, che interviene nuovamente nel merito della vicenda di “Calabria Etica” - per la quale, tra l'altro, la giunta regionale ha deciso di avviare le procedure di scioglimento - a seguito dell’occupazione della sede della Fondazione da parte dei lavoratori del progetto art. 34.
«Dispiace vedere - si legge nella missiva - che i cartelli affissi dagli occupanti siano tutti contro gli attuali protagonisti del risanamento della Fondazione e mai rivolti ai responsabili dello sfascio della Fondazione, vale a dire Ruberto e l'ex assessore Salerno, il che fa pensare ad un’evidente strumentalizzazione politica dell’iniziativa degli occupanti».
Il dipartimento Lavoro, dunque, precisa che «su specifica volontà della giunta Oliverio, ha avviato le prime liquidazioni di anticipazioni alla Fondazione “Calabria Etica” per i progetti che non avevano avuto erogazioni finanziarie e che saranno immediatamente esigibili per il FSE. I capitoli di Bilancio propri regionali saranno, purtroppo, condizionati alle attuali procedure del patto di stabilità, al fine di consentire i pagamenti dei lavoratori contrattualizzati».
Per quanto riguarda le seconde erogazioni, invece, «esse saranno condizionate alle procedure in corso di verifica delle rendicontazioni della Fondazione e dell’applicazione dei tagli COCOF relativi alle irregolarità sulle procedure di selezione del personale evidenziate dalla Commissione di Vigilanza».
In merito al «progetto art. 34 di finanziamento delle strutture di formazione professionale e per l’impiego, la convenzione è stata rescissa in autotutela dal dipartimento, sia per carenza di copertura finanziaria a seguito dei tagli operati dalla Commissione europea sul FSE per la sconsiderata gestione della precedente amministrazione, sia a seguito dell’esplicita ammissione di mancata attuazione delle scadenze previste della convenzione da parte del commissario della Fondazione Calabria Etica». Ciò, però, «non significa, come più volte dichiarato ai lavoratori assunti in numero eccessivo per l’istruttoria dei progetti ed inoccupati da tempo, il mancato riconoscimento delle retribuzioni ai lavoratori assunti per il progetto art. 34 che legittimamente hanno svolto attività lavorativa. Appena acquisita dalla Fondazione, la rendicontazione del costo del personale, il dipartimento procederà con risorse del PAC a riconoscere tali spettanze nei tempi tecnici consentiti dalla procedura PAC».
In chiusura, una «necessaria» precisazione: «Il preteso contrasto tra la direzione generale del dipartimento ed il commissario della Fondazione, è totale invenzione giornalistica derivata da farneticanti dichiarazioni di pretesi rappresentanti di lavoratori. Tra dipartimento e commissario esiste un totale positivo rapporto di collaborazione interistituzionale - conclude la nota - teso a dare positive soluzioni al disastro della Fondazione Calabria Etica, che si spera possa essere anche dalla Magistratura definito nei suoi contorni di responsabilità».
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