Immagino che questa notizia giunga nuova a tutti coloro che hanno polemizzato e si sono indignati – rivendicando la bontà estetica (almeno quella) della cittadina – perché il recente giro del Club Unesco nel Vibonese ha toccato Mongiana, Tropea, Soriano e altro ancora, ma non, appunto, Serra San Bruno. Allora, gli sprovveduti o, peggio ancora, i meno informati – discutendone direttamente sui social network, nel salone del parrucchiere, al bar, in chiesa o perfino seduti sul gabinetto di casa con in mano il giornale –, non hanno mancato di esibire, senza mezzi termini, tutta la propria indignazione verso un’amministrazione che si è fatta sfuggire l’ennesima occasione per tentare di valorizzare un qualcosa che pare ormai destinato a svalutarsi irreversibilmente.

Tuttavia non si è trattato di un treno venuto da lontano, uno di quelli imperdibili, che non passava da anni e per molto tempo ancora non tornerà a passare, perché in realtà il tour in provincia lo hanno effettuato i vertici del Club vibonese, mica gli emissari della Conferenza Generale Unesco arrivati in Calabria dalla sede internazionale di Parigi. E se quelli del Vibonese fanno un giro nel Vibonese – che non è sterminato quanto il Texas – e “dimenticano” di passare da Serra San Bruno, vedete un po' voi come siamo messi.

Ma niente paura, non è tutto oro quello che luccica, così come non è tutto sterco quel che rilascia esalazioni nauseabonde. In realtà – anche sotto l’aspetto turistico – gli agenti segreti della maggioranza, chiaramente in incognito, stanno lavorando alacremente. A renderne testimonianza, a seguito delle polemiche, è stato proprio lo 007 Rosi, che dalle pagine della Gazzetta del Sud, che il giorno prima aveva provocatoriamente messo in luce i drammi dell’inettitudine amministrativa, rilancia la giustizia del suo operato: «Stiamo agendo in silenzio – ha spiegato il sindaco/agente segreto –. Il fatto che io non sono avvezzo a comparire spesso sulla stampa non significa che, assieme alla mia amministrazione, non ponga in essere le azioni necessarie per la sponsorizzazione della cittadina. Se si fa e non si rende noto non significa che non si fa».

Insomma, nonostante manchino solo 7 mesi alla fine del mandato e ne siano già passati 53, si sta lavorando in sordina come all’interno di un cantiere in fermento, ma circondato da muraglie alte come dighe. Giusto perché i cittadini, curiosoni ed impiccioni, quelli che trovano l’occasione per ficcare il naso ovunque, non possano sapere. Si punta sull’effetto sorpresa, dunque, e quando finalmente si aprirà il sipario, la meraviglia sarà desecretata, e messa di fronte al fatto compiuto la comunità tutta non potrà che rimanere a bocca aperta al cospetto dellla tanto attesa trovata risolutrice, al momento però ancora in via di progettazione. Una soluzione che, non si sa ancora per merito di quale ben celata alchimia, si dimostrerà pienamente capace di lanciare definitivamente agli onori che gli competono, un immenso patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale che fino a poco prima era stato ridotto ad un miserabile e poco attraente angolo qualsiasi del mondo.

E non scoraggiatevi – tanto per tirarne una in ballo – se la venuta di Papa Ratzinger del 2011 si è rivelata asettica e si è consumata in fretta come la visita in città di un circo minore, dimenticata già il giorno successivo, ci saranno occasioni anche migliori per farci conoscere, da buona «capitale mondiale del turismo spirituale» così come lo stesso agente segreto garantiva già in piena campagna elettorale. Quindi state attenti cittadini che pensate di avere il diritto di essere informati rispetto a quello che è semplicemente il vostro futuro, smettetela di arrovellarvi il cervello nel tentativo di far tornare un conto che fatica a tornare. Si sta lavorando in segreto ed il meglio deve ancora arrivare. Piuttosto, preparatevi perché quando arriverà, ogni colpa e ogni imprudente disapprovazione dovrà essere espiata.