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SORIANO CALABRO - Si è svolta nella serata di ieri all'interno delle “magnifiche rovine” del convento di San Domenico la conferenza di presentazione del MuTerr, il Museo del terremoto, una struttura unica in Europa nel suo genere che vedrà la luce nel mese di settembre.
Davanti ad una folta cornice di pubblico, nel corso dell'iniziativa sono intervenuti il sindaco Francesco Bartone; la direttrice del polo museale di Soriano (che conta, nel complesso, cinque musei) Silvana Iannelli; lo scrittore Vito Teti, docente di antropologia culturale presso il dipartimento di Studi Umanistici dell'Università della Calabria, ed Emanuela Guidoboni, una delle più accreditate sismologhe europee e docente all’ Università di Bologna.
Ad aprire i lavori è stato il primo cittadino che, oltre a ringraziare i presenti, ha voluto ricordare la figura di Roberto Schiavello, lo sfortunato ragazzo 31enne deceduto nei giorni scorsi a seguito di un incidente stradale, «al quale – ha affermato Bartone – questo museo appartiene». A seguire, un breve intervento da parte della direttrice del polo museale, Silvana Iannelli, mentre Vito Teti ha speso parole di elogio nei confronti di Emanuela Guidoboni, «grande studiosa che ha promosso un gran numero di iniziative, nelle quali sono stato coinvolto nonostante le mie remore, i miei ritardi e le mie pigrizie». Tra queste, proprio la realizzazione del Museo del terremoto che, ha aggiunto il docente dell'Unical, «spero davvero possa diventare un punto di riferimento per la città di Soriano». Guidoboni, poi, ha catturato l’attenzione dei presenti spiegando, con l'ausilio di alcune slide, «il perché del Museo del terremoto. Questa struttura – ha affermato la sismologa – nasce perché alla base c'erano delle idee ma, ovviamente, tutto ciò siamo riusciti a realizzarlo perché c'era una disponibilità istituzionale. Uno degli scopi è quello di comunicare la scienza dei terremoti» e, a tal proposito, la docente dell'Università di Bologna ha ripercorso un po' quella che rappresenta la storia del terremoti e delle società colpite, tra cui anche la Calabria, con il sisma del 1908 che rase praticamente al suolo la città di Reggio, provocando tantissimi morti. Teti ha poi ripreso nuovamente la parola puntando l'accento sui mutamenti che Soriano ha subìto dopo il devastante sisma del 1783, che colpì duramente gran parte della Calabria centro-meridionale.
Al termine dell'iniziativa, i presenti si sono spostati nei locali del costruendo Museo del terremoto: una struttura dalla forte connotazione scientifica ed espositiva, che conta sezioni, su una superficie di 2000 metri quadri, quali deriva dei Continenti, i terremoti nel mondo, i terremoti in Italia, i terremoti dello Stretto di Reggio e Messina, il terremoto della Calabria Ultra Prima e Seconda e quello di Soriano.
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