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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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“Qui San Bruno venne ad incontrare don Landuino, priore della Certosa di Grenoble. Ottobre 1098”.
Recita così l'epigrafe posta sul monumento situato in località “Croce Ferrata”, sulla strada che collega Serra San Bruno a Soriano Calabro. Un luogo, questo, che grazie all'impegno di alcuni cittadini, dell'Anas e alla fattiva collaborazione dell'impresa esecutrice dei lavori del lotto della Trasversale delle Serre, verrà reso finalmente decoroso e fruibile alla cittadinanza.
Un'area importante, che testimonia un incontro storico, quello del maestro Bruno con Landuino, priore di Chartreuse, figura importante per i certosini in quanto fu uno dei sei compagni di san Bruno e fu il suo successore alla guida del primo insediamento nelle Alpi del Delfinato.
Di Landuino poco si parla, se non per ricordare il suo viaggio in Calabria. Egli, già anziano e di salute malferma, parte dalla Francia per un lunghissimo viaggio, che lo porterà nel massiccio delle Serre per incontrare il suo maestro, riferire sullo stato della comunità di Chartreuse e avere conforto e lumi nella guida di quel primo nucleo di monaci ormai diventati numerosi.
Landuino, dopo appena sei anni dal primitivo insediamento e dalla partenza di Bruno per Roma, infatti, riesce a completare in modo definitivo la fondazione, dal punto di vista liturgico, architettonico e disciplinare.
Nei dieci anni di guida della comunità di Certosa da parte di Landuino non è mai avvenuto alcun mutamento, nel rispetto dell'ideale bruniano.
Dalla “Lettera ai fratelli di Certosa”, riportiamo quanto raccomandato da San Bruno ai confratelli della Chartreuse, in merito al loro priore: “Avrei poi voluto trattenere presso di me fratello Landuino a causa delle sue gravi e frequenti infermità: ma poiché ritiene che, senza di voi, niente è per lui sano, niente gioioso, niente vitale e utile, non ha acconsentito, dimostrandomi, con il profluvio di lacrime versate per voi e con molti sospiri, quanto valete per lui e con quale perfetta carità ami voi tutti. Pertanto, fratelli miei, premurosamente vi avverto e umilmente ma con forza vi prego affinché la carità che avete nel cuore la mostriate con le opere verso di lui, in quanto priore e padre carissimo, procurandogli con benevolenza e attenzione le cose che, a causa delle sue numerose infermità, gli sono necessarie. Concedo a voi, che siete tanto pieni di carità, di fare le mie veci solamente riguardo a questo: vi sia cioè consentito di obbligarlo, rispettosamente, ad accettare ciò che gli darete per la salute”.
Dopo l'incontro con San Bruno, quindi, Landuino riparte per Chartreuse, ma non vi giungerà mai, poichè il suo viaggio verrà interrotto nei territori pontifici, e il monaco certosino terminerà i suoi giorni nelle segrete dell'antipapa Clemete III, che lo imprigionerà perchè ritenuto sostenitore del papa Urbano II. Proprio di recente la figura del primo successore alla guida di Chartreuse è stato oggetto di approfondimento in una relazione dal titolo “Landuino l’ombra di San Bruno” del Prof. Silvio Chiaberto letta in occasione del convegno di studi “In morte quoque non sunt divisi. Da Bruno a Lanuino: l’esperienza monastica dell’eremo di S. Maria della Torre”, tenutosi presso il Museo della Certosa lo scorso 18 e 19 giugno.
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