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Il Corriere della Sera, nell'inserto “La Lettura” in edicola ieri, ha dedicato ampio spazio a “Il prepuzio di Cristo - Storie di reliquie nell’Europa cristiana”, il nuovo libro (edito da Rubbettino) dello studioso serrese Tonino Ceravolo (qui il testo completo dell'articolo).
Il testo, in uscita il prossimo 7 aprile, viene preso come punto di riferimento nella gustosa analisi di Luigi Accattoli, giornalista e scrittore (tra i più noti vaticanisti italiani), che approfondisce le connessioni tra le storiche reliquie sacre e quelle dei feticci più in voga nella società contemporanea. «Circonciso Gesù – scrive Accattoli sul Corsera –, la Vergine Maria custodì con ogni cura il “santo prepuzio” e non lo sperse neanche durante la fuga in Egitto. Lo donò infine alla Maddalena e possiamo immaginare che ciò sia avvenuto dopo l’Ascensione al cielo, non essendoci più sulla terra altro vestigio della carne di Cristo. Da Maria di Magdala a Carlo Magno abbiamo uno stacco di secoli e non sappiamo dove l’abbia preso l’angelo che lo consegna all'imperatore in Aquisgrana, mentre toccherà a Carlo il Calvo portarlo a Roma». E proprio del prepuzio di Cristo, «deriso, dissacrato, reso oggetto di scherno da riformatori e illuministi, liberi pensatori e anticlericali» – considerato, nei secoli, «la prova più evidente della sua integrale umanità» –, si muove l’approfondita disamina di Ceravolo.
L’autore parte dalla “scoperta” della Terrasanta, con riferimento ai viaggi intrapresi da pellegrini e crociati alla volta dell'Oriente, e ripercorre le tappe che nel tempo hanno portato il Cristianesimo a fare i conti con le numerose reliquie collegate a Gesù: «Reliquie della lancia, della spugna, del flagello, della veste, della colonna, dei chiodi e della croce. Strumenti e oggetti degli ultimi giorni della vita terrena del Cristo, che vengono divisi e distribuiti, per arricchire le collezioni di papi, re e imperatori, chiese e monasteri». Da qui, una lunga tradizione, variamente elaborata nel corso dei secoli, che, in particolare, proprio nel prepuzio di Gesù – la più singolare reliquia della cristianità – e, allo stesso tempo, nel suo ombelico, trova le uniche tracce corporee dell'infanzia del Redentore oggi rimaste sulla Terra. Reliquie che hanno incontrato, in particolare per il prepuzio, una profonda devozione. «Analizzarne le vicende significa fare appello a un discorso che coinvolge l'antropologia e la storia, la teologia e la cristologia».
Al “Santo prepuzio di Gesù”, recisogli quindi durante il rito della circoncisione nell'infanzia, nel tempo sono stati attribuiti diversi eventi miracolosi. In vari momenti della storia, a volte contemporaneamente, varie città in Europa ne hanno dichiarato il possesso.
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