Il Codacons nazionale e locale, insieme al dipartimento di Architettura dell'Università di Roma tre, fanno sapere che «il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, per il tramite della direzione generale della Soprintendenza, ha dimostrato di avere davvero a cuore la sorte del palazzo vescovile di Mileto, considerato un importantissimo patrimonio culturale, scientifico e architettonico della Calabria, in quanto uno dei rari palazzi della prima ricostruzione, ad opera dei Borbone, successiva al terremoto del 1783, e testimonianza del sistema costruttivo antisismico "baraccato"».

«Il palazzo vescovile, costruito tra il 1793 ed il 1795 con questa tecnica – si legge in una nota del Codacons - ha brillantemente resistito alle successive scosse di terremoto e oggi è a rischio di rovina. Pertanto - fanno sapere Claudio Cricenti, per il Codacons nazionale, Ginevra Salerno e Michele Zampilli, per il dipartimento di Architettura di Roma 3 - proprio a salvaguardia di tale bene si è dapprima avanzata la richiesta per far dichiarare l'interesse architettonico ai fini della conservazione e tutela ed ora, alla luce dell'importantissimo e significativo riconoscimento avvenuto da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, si attenzionerà l'immobile per cercare di assicurarne l'importantissimo valore. È stato, infatti, formato un comitato composto proprio dal Codacons, il dipartimento dell'Università e alcuni cittadini ed esperti che hanno quale unica finalità la tutela dei beni e delle attività culturali».