Una condanna a 16 anni di reclusione e un’assoluzione. Questa la sentenza emessa dal gup del Tribunale di Vibo Valentia Tiziana Macrì nell’ambito del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di Saverio Ramondino, 27enne di Vibo, e Michele D’Angelo, 30enne di Piscopio, tratti in arresto il 6 febbraio dello scorso anno dagli agenti della Squadra Mobile di Vibo Valentia per l’omicidio di Francesco Fiorillo, ucciso nel dicembre 2015 a Longobardi. La condanna a 16 anni di carcere è stata inflitta a D’Angelo, mentre Ramondino è stato assolto per non aver commesso il fatto. Nei confronti dei due imputati, il pm di Vibo Concettina Iannazzo aveva chiesto una pena di 18 anni di reclusione ciascuno.

La ricostruzione del delitto, effettuata con tecniche 3D dal servizio di polizia scientifica dello Sco, unitamente all'esame approfondito dei tabulati telefonici, nonché ai riscontri forniti dall'esame del Dna ritrovato su un paio di guanti di lattice abbandonati all'interno di una busta in cellophane trovata a circa 75 metri di distanza dalla proprietà di Fiorillo, sulla via di fuga utilizzata dai killer, hanno permesso alla polizia di risalire al 27enne di Piscopio Antonio Zuliani, già condannato in un separato processo dal gup del Tribunale di Vibo a 14 anni di reclusione.