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«Siamo qui per evidenziare una prassi costante delle opere pubbliche su tutto il territorio calabrese ed oggi in particolare sul territorio di Vibo e provincia, ovvero quello delle eterne incompiute, nonché lo spreco di risorse pubbliche alla calabrese legato alla mancata realizzazione delle stesse». Ha esordito così Mariaelena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria, durante l’incontro con la stampa organizzato per la tappa vibonese del “Tour fra le incompiute calabresi”, avviato dalla categoria della Uil che raccoglie i lavoratori dell’edilizia, che si è tenuto davanti al cantiere per la costruzione della “Strada del mare” e che ha visto la partecipazione di Vittorio Vattini e Gaetano Tomaselli, Segretario regionali della FenealUil e di Pasquale Barbalaco, Segretario confederale Uil di Vibo Valentia.
Un’infrastruttura che rappresenta «plasticamente gli atavici ritardi infrastrutturali del territorio», un’area sulla quale la FenealUil Calabria ha, poi, evidenziato i «ritardi sulle due tangenziali Est e Ovest» e «lo stato indecoroso» dello svincolo autostradale di Sant’Onofrio, la Strada del mare, la rotatoria all’incrocio del bivio per Triparni”. E ancora: le opere di ripristino e messa in sicurezza dopo l’alluvione del 2006, «che tutti ricorderemo ed in seguito alla quale non è stato fatto quasi nulla».
«Insomma - ha commentato Mariaelena Senese - un quadro desolante che pone grossi interrogativi e che crea tanto malumore tra i cittadini nonché una sfiducia totale verso chi di anno in anno ci amministra. È auspicabile che si cambi tendenza e che, con i nuovi finanziamenti legati al Recovery plan a cui si aggiungono peraltro i fondi europei, si possa trovare la piena realizzazione delle opere infrastrutturali, senza dimenticare però quanto ancora non è stato completato per provare a rispondere ai bisogni primari della popolazione in tema di viabilità, di sicurezza nonché dei servizi essenziali quali le reti idrica e fognante».
Il segretario generale della FenealUil Calabria, quindi, ha chiesto «un’attenzione particolare dello Stato verso la provincia di Vibo, anche e soprattutto per creare lavoro e occupazione. Questo territorio ha bisogno di rivalsa e può averla solo attraverso il lavoro sicuro». «Purtroppo - ha commentato il segretario generale della FenealUil Calabria - siamo privi di un’autorevole interlocuzione politica sia a livello regionale che nazionale».
Per la Strada del Mare, importante arteria stradale che da Pizzo si sviluppa lungo il litorale marino, «pare siano stati sbloccati circa 14milioni di euro». Per quanto riguarda la Tangenziale Est - opera ideata per dare respiro al traffico del capoluogo - «pare si siano resi disponibili circa 7 milioni di euro». Infine, per quanto riguarda la variante di Caria «si era detto che a novembre scorso si sarebbero riaperti i cantieri dopo oltre 6 anni di chiusura. A questi interrogativi - ha detto Mariaelena Senese - vorremmo avere risposte certe, concrete. Ben 65 milioni di euro è l’importo dei lavori di un asse viario definito strategico: la “Strada del mare” la più grande opera pubblica del Vibonese che nelle intenzioni doveva collegare Pizzo a Rosarno, passando per Tropea e Santa Domenica, lungo il tracciato della ex statale 522. Porta la data del 16 settembre 2000. Solo nel 2005 la Provincia di Vibo Valentia ha quindi dato notizia dell’aggiudicazione ad un’Ati. Il 1° agosto 2006, data di presentazione del progetto esecutivo, veniva poi ribadito che l’intera opera sarebbe stata completata entro l’11 gennaio 2009, cioè 900 giorni dopo l’aggiudicazione dell’appalto. La più grande e costosa opera incompiuta nella provincia di Vibo Valentia. E sul processo, mai iniziato a 15 anni dall’aggiudicazione dei lavori, incombe già l’ombra della prescrizione». Per Mariaelena Senese siamo davanti a un «monumento allo spreco. Un monumento alla malapolitica, alla malaimprenditoria».
«Per ultimo ma non per questo meno importante - ha concluso Mariaelena Senese - vorremmo tornare ad accendere i riflettori sull'ospedale di Vibo. Lo facciamo per dire che ancora una volta dobbiamo registrare come la problematica della costruzione del nuovo ospedale di Vibo debba occupare lo spazio della cronaca: oggi a causa del sequestro, da parte della Guardia di Finanza Aspettiamo fiduciosi che sia fatta piena luce, grazie alle indagini in corso».
Pasquale Barbalaco, infine, ha focalizzato la propria attenzione sul cantiere «incompiuto» dell’ospedale di Vibo Valentia. «Anche questa opera deve essere completata, anche rispetto ai percorsi poco lineari che si stanno registrando, anche a seguito delle inchieste giudiziarie, che ci fanno preoccupare sul completamento dell’opera. Sollecitiamo la Prefettura di Vibo Valentia affinché si ripristini il tavolo permanente, al fine di capire lo stato dell’arte, come la speranza che la prosecuzione dei lavori possa registrarsi nel più breve tempo possibile».
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