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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
La Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della locale Guardia di finanza, coadiuvati dal personale della Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine, hanno dato esecuzione a un decreto che dispone la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro ai fini di confisca, emesso dal Tribunale di Catanzaro, nei confronti di Maria Merolla, 64enne di origini campane, meglio conosciuta come la sedicente “Cristina Kramer”.
Il decreto di sequestro, emesso su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del questore di Vibo, costituisce il frutto di indagini penali e di accertamenti di natura patrimoniale, che hanno permesso di riscontrare come l’indagata, a fronte della totale assenza di redditi dichiarati nel periodo intercorrente tra il 2000 e il 2017, secondo la polizia e la Guardia di finanza avrebbe erogato ingenti somme di denaro al suo compagno - un vibonese di 49 anni - per l’acquisto di terreni e la costruzione di fabbricati che sono stati ceduti in donazione ai 3 figli avuti da quest’ultimo, ma successivamente non riconosciuti dalla donna.
Gli immobili, a giudizio di polizia e Guardia di finanza, sarebbero stati acquisiti, infatti, mediante l’impiego di risorse economiche derivanti dalle attività illecite poste in essere dalla donna, consistite nella realizzazione di numerose truffe e raggiri in danno di persone “vulnerabili”, consentendole di accumulare un ingente patrimonio, in totale spregio delle sofferenze subite dalle vittime.
Le attività d’indagine condotte dalla Squadra Mobile della Questura, avviate nel mese di maggio del 2019 a seguito della denuncia di una delle vittime e condotte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, hanno consentito di smascherare il consolidato modus operandi donna la quale, presentandosi con l’alias di “Cristina Kramer” o “Dottoressa Kramer” e qualificandosi, di volta in volta, come agente di Stato, agente immobiliare, agente finanziario, medico, ovvero millantando di vantare importanti conoscenze nei Ministeri o in Magistratura, circuiva le vittime prospettando la possibilità e la speranza di fornire una soluzione ai loro problemi, previo versamento di cospicue somme di denaro in contanti o in assegni, per poi far perdere improvvisamente le proprie tracce.
Per riguarda la provincia di Vibo, sono state accertate due diverse truffe, per un valore complessivo di circa 20mila euro: in entrambi i casi, l’indagata già conosceva le vittime da diversi anni. In particolare, si è proposta, nel primo caso, come consulente finanziario al fine di curare l’acquisto di una casa nel territorio di Tropea da parte di una coppia di persone, facendosi consegnare la somma di 2mila 400 euro. Nel secondo caso, l’indagata, già amica di famiglia e venuta a conoscenza di problemi finanziari in cui versava la figlia della vittima, si è offerta di curare la rinegoziazione di un mutuo, riuscendo a farsi consegnare, in diverse tranche, quasi 18mila euro. A fronte delle condotte reticenti della donna, le vittime hanno addirittura subito il pignoramento della propria casa.
Le dinamiche disvelate nel Vibonese si sono, poi, intrecciate con ulteriori analoghe condotte già precedentemente realizzate e riscontrate in altre città italiane. Emblematico risulta il caso di una donna residente a Pistoia, ma proprietaria di un’azienda vinicola con sede nel Veronese, la quale aveva denunciato presso la Procura della Repubblica di Verona di essere stata vittima di una serie di truffe, per un totale di quasi 1milione di euro, poste in essere dalla 64enne, assunta nell’azienda per gestire gli affari. Una gestione, questa, che ha fatto sì che la vittima si ritrovasse ad avere una forte situazione debitoria con diversi Istituti di credito, per un totale di 490mila euro. A fronte di tali ammanchi, la vittima ha effettuato un controllo dei propri conti correnti, accorgendosi che erano stati emessi una serie di assegni in favore di soggetti alla stessa sconosciuti e gravitanti nella provincia di Vibo Valentia, intestatari di ditte edili o di materiale per la costruzione di case. Un’altra truffa è stata, invece, denunciata a Venezia dove Merolla, presentatasi ancora una volta come medico di nome “Cristina Kramer”, mediante raggiri e artifizi ha indotto le parti offese a consegnarle la somma di 70mila euro, in contanti e assegni, millantando di adoperarsi al fine di risolvere una grave malattia neurodegenerativa da cui era affetto il loro figlio, promettendo cure e visite specialistiche a favore di quest’ultimo. Ed è sempre il circondario di Venezia che ha visto nuovamente protagonista la donna la quale ha circuito un uomo affinché le consegnasse, in diverse tranche, la somma di circa 100mila euro per risolvere problemi di salute riguardanti sua moglie. Proprio in relazione a questi ultimi due fatti, Merolla è stata condannata in primo grado dal Tribunale di Venezia.
Gli accertamenti patrimoniali sono stati condotti attraverso l’acquisizione di atti e documenti presso l’Agenzia del Territorio e l’interrogazione delle informazioni presenti nelle numerose banche dati in uso alla Guardia di finanza, implementata anche attraverso l’analisi della corposa documentazione rinvenuta nella diponibilità della donna nel corso di una perquisizione effettuata dalla polizia, ha permesso, inoltre, di identificare ulteriori vittime, molte delle quali, tuttavia, hanno deciso di non denunciare alle autorità in quanto intimorite dalle paventate ritorsioni da parte della donna.
L’odierno provvedimento ha riguardato, in particolare, rapporti finanziari e i seguenti beni immobili ubicati nelle provincie di Vibo Valentia, Cosenza e Crotone: un immobile ubicato a Rende (Cosenza), in località Bagno-Vermicelli, intestato a due dei tre figli della donna; un immobile ubicato a Cotronei (Crotone) e, precisamente, a Villaggio Palumbo, nota località sciistica dell’altopiano silano, intestato al compagno di Merolla; un rudere di fabbricato di tipo rurale, situato nel comune di Drapia, nel Vibonese, intestato a due dei tre figli della di Merolla; fabbricato plurifamiliare, da adibire a civile abitazione e composto da tre villette a schiera, situato nel comune di Drapia, dove i figli della donna risiedono; terreno situato a Drapia, intestato a due dei tre figli della Merolla; terreno situato nel comune di Drapia, frazione Caria; due immobili situati nella frazione San Nicolò del comune di Ricadi, intestati a due dei tre figli della 64enne; terreno non agricolo situato nella frazione San Nicolò del comune di Ricadi, in località “Maggiocco” e “San Nicola”, intestato a due dei tre figli della Merolla.
Il valore dei beni sequestrati ammonta, complessivamente, a circa 1,2 milioni di euro.
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