Giovedì, 09 Marzo 2017 17:43

Tredicenne investito da un treno a Soverato, le lacrime dei compagni di scuola

Scritto da Redazione
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Stavano camminando lungo la linea ferroviaria, attraversando un ponte su un torrente per poi raggiungere la spiaggia, i tre ragazzini protagonisti della tragedia di Soverato dove uno di loro, Leandro Celia, è purtroppo morto investito da un treno.

A riferirlo, secondo quanto riportato dall'Ansa, è l'avvocato Eliana Corapi, legale della famiglia di uno dei tre. «Leandro assieme ai due amici stavano rientrando a Soverato e hanno deciso di percorrere un tratto di ferrovia per poi proseguire lungo la spiaggia. Si sentivano abbastanza sicuri perché poco prima di salire sui binari avevano visto passare un treno e quindi erano convinti che non ne sarebbero passati altri. Invece mentre stavano percorrendo il ponte sul Beltrame alle loro spalle hanno visto sopraggiungere il convoglio. A quel punto hanno iniziato a correre. Due si sarebbero addossati su un lato della struttura in ferro, mentre Leandro sarebbe rimasto dall'altro lato, forse il più stretto». I tre, spiega ancora l'avvocato Corapi, «hanno fatto alcune foto ma non certo sui binari e non sicuramente selfie estremi di cui si è parlato». Subito dopo l'impatto i due tredicenni sopravvissuti «sono scappati per paura, rivolgendosi poi ad alcuni amici». Leandro e gli altri due ragazzini erano molto amici, visto che frequentavano la stessa scuola a Soverato. «Indescrivibilmente male», così l'avvocato Corapi descrive lo stato in cui versa la famiglia che assiste. «A sostenerli però - aggiunge - ci sono i tanti amici e compagni di scuola che senza sosta tentano di stare il più vicino possibile al minore e ai suoi genitori».

Ad escludere l'ipotesi “selfie” è stata anche Barbara Caccia, della Polizia ferroviaria, intervenuta al Giornale Radio Rai. «I due amici di Leandro hanno escluso che si stessero facendo un selfie. I ragazzi - ha detto - stavano attraversando il ponte ferroviario pensando di percorrere la strada più diretta per arrivare nel centro di Soverato. Il cellulare della vittima è stato sequestrato ed è a disposizione dell'autorità giudiziaria, ma stando alle prime ricostruzioni non sembra che i tre stessero facendosi foto con gli smartphone».

Quello di oggi, intanto, è stato il primo giorno senza Leandro alla scuola media “Ugo Foscolo” di Soverato, l'istituto frequentato dal giovane di Petrizzi. Occhi lucidi e tante lacrime. Si sono presentati così gli amici e compagni di scuola del tredicenne, mentre il dirigente della scuola Maria Spanò, sempre secondo l'Ansa, insieme a tutti i docenti, ha riunito i ragazzi per spiegare quanto è successo. «Abbiamo ricordato Leandro - ha detto la dirigente, visibilmente commossa - leggendo alcuni suoi temi. Era arrivato nella nostra scuola l'anno scorso ed in un lavoro esprimeva le preoccupazioni per l'ambiente nuovo e la paura di non legare. Poi spiegava che aveva fatto amicizia e che con gli insegnanti il rapporto era buono. Siamo sgomenti, scioccati. Leandro era un ragazzo d'oro, studioso, benvoluto da tutti».  

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