Lo stop era arrivato nel corso della mattinata di ieri, a seguito dell’ennesima incursione di topi nei locali della Cancelleria della stessa sede giudiziaria vibonese. Il provvedimento di sospensione delle attività fino al prossimo 4 maggio, era stato varato dalla coordinatrice dottoressa Romano. La stessa Romano da giorni, era stata infatti investita dalle sollecitazioni sollevate dai dipendenti occupati nella sede giudiziaria, allarmati per via delle precarie condizioni igieniche in cui verte la struttura.

Ma dopo poche ore è stato il presidente del Tribunale, Alberto Nicola Filardo, a sua volta, a revocare il decreto di sospensione delle attività giudiziarie, che quindi, già da stamattina, sono state effettuate secondo gli orari normali. Un imprevisto dietrofront che potrebbe anche essere collegato ad una presumibile disponibilità manifestata magari dal Comune di Vibo Valentia (ente delegato alla gestione della struttura) rispetto alla possibilità di ottemperare, nel più breve lasso di tempo possibile, alle operazioni di derattizzazione.

Le attività dunque – nonostante la preoccupazione dei dipendenti, costretti a lavorare “spalla a spalla” coi graziosi roditori – sono state ripristinate secondo l’ordinario, così come le udienze e tutte le funzioni giudiziarie effettuate presso la sede. Certo, però, sembra ancora più evidente che il problema sia strettamente connesso ad una cattiva gestione dei lavori operati negli ultimi anni al nuovo Tribunale di via Lacquari, il cui piano superiore è ancora in via di realizzazione e che, al momento, resta poco più di un cantiere abbandonato da anni a causa dell’insufficienza dei fondi riservati al completamento dell’immobile. I lavori dovrebbero comunque riprendere al più presto, visto che qualche giorno fa il Cipe ha destinato i fondi per il completamento della parte superiore della struttura. Si tratta di 11milioni di euro di finanziamento a valere sulle risorse rese disponibili dal cosiddetto decreto legge “Sblocca Italia”.