Martedì, 16 Giugno 2020 12:21

Tassa di soggiorno non versata dagli albergatori di Soverato, 15 avvisi di garanzia. C’è anche un assessore

Scritto da Redazione
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La Procura della Repubblica di Catanzaro ha notificato 15 avvisi di garanzia ad altrettanti imprenditori turistici di Soverato, tutti accusati di peculato. Nell’elenco figura anche l’assessore Daniele Vacca, eletto consigliere comunale il 31 maggio 2015, componente della giunta alla guida dei Lavori Pubblici, Urbanistica e Manutenzione. Al componente dell’esecutivo, titolare di un'attività recettiva nella Perla dello Ionio, viene contestata un’omissione di 594 euro.

Secondo quanto riportato da “La Nuova Calabria”, il Comune di Soverato dal 2014 al 2017 avrebbe dovuto incassare oltre 31mila euro dalla tassa di soggiorno, l'imposta locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d'arte e che entro cinque giorni dalla fine di ogni mese deve essere versata nelle casse dell’ente dagli stessi titolari delle attività alberghiere. La cifra però da 15 attività turistiche sembrerebbe non essere stata versata.

A tutti gli indagati, ad eccezione di Rullo, viene evidenziata anche la mancata comunicazione all’autorità locale di pubblica sicurezza delle generalità delle persone alloggiate. Adempimenti da effettuare entro 24 ore dall’arrivo dei turisti presso la struttura.

Per le 15 persone coinvolte inizia adesso una nuova fase: entro 20 giorni, infatti, potranno replicare a quanto sostenuto nell’indagine svolta dal pm Chiara Bonfadini e dagli uomini della Guardia di Finanza, chiedendo interrogatorio o producendo memorie difensive per allontanare e sgonfiare le accuse a loro rivolte. A partire dal fatto che potrebbero aver inciso ragioni di natura burocratica e non dunque la mancanza di volontà di versare quanto dovuto alle casse comunali. Per alcuni indagati, inoltre, la somma è piuttosto bassa. Dopo, la Procura avrà davanti a sé due opzioni: l’archiviazione o il processo.

ECCO I NOMI:
Costantino Chiefari, 1962: contestata un’omissione di 2.230 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Edoardo Condò, 1980; contestata un’omissione di 1.257 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Ettore De Giorgio, 1978; contestata un’omissione di 100,50 euro (da luglio 2017 a ottobre 2017);
Maria Ausilia De Siena, 1964; contestata un’omissione di 1347 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017); Francesco Giuseppe Girillo, 1986; contestata un’omissione di 226,50 euro (da luglio 2016 a ottobre 2017); Vincenza Imperiale, 1939; contestata un’omissione di 974 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Massimo Nisticò, 1952; contestata un’omissione di 2.952 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Maurizio Paparazzo, 1956; contestata un’omissione di 11.850 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Antonio Andrea Punturi, 1931; contestata un’omissione di 130 euro (da luglio 2014 a ottobre 2015);
Cristiano Rondinelli, 1984; contestata un’omissione di 456 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Domenico Antonio Rullo, 1990; contestata un’omissione di 196,50 euro (da luglio 2016 a ottobre 2017);
Angela Russo, 1959; contestata un’omissione di 3.111 euro (da luglio 2015 a ottobre 2016);
Fernando Scavelli, 1941; contestata un’omissione di 5.380 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017);
Teresa Silvestri, 1962; contestata un’omissione di 358 euro (da agosto 2014 a settembre 2017);
Daniele Vacca, 1979; contestata un’omissione di 584 euro (da luglio 2014 a ottobre 2017).

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