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Sono accusate a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, rapina pluriaggravata, detenzione e porto illegale di armi le persone arrestate dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Asti, i quali hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei presunti responsabili dell’omicidio di Manuel Bacco (foto), il tabaccaio 37enne ucciso la sera del 19 dicembre 2014 ad Asti, in Piemonte.
Si tratta di Antonio Guastalegname, 50enne di Castello di Annone ma originario della provincia di Vibo Valentia (presunto organizzatore della rapina il quale, però, non avrebbe preso parte in prima persona al colpo), mentre gli esecutori sarebbero il figlio Domenico (25 anni), Antonio Piccolo (27enne residente a Nicotera, nel Vibonese), Fabio Fernicola (40enne di Asti), e Jacopo Chiesi (25enne di Castello di Annone).
Secondo gli inquirenti la rapina al tabaccaio di corso Alba doveva essere la prima di una lunga serie. In quella occasione, però, qualcosa andò storto, quando la moglie della vittima venne strattonata dai banditi. Un gesto che causò la reazione del tabaccaio, ucciso dai colpi di pistola esplosi dai malviventi per impedirgli la reazione.
Sarebbe stato il dna a incastrare uno dei presunti autori dell’omicidio. I carabinieri sono riusciti a isolarlo grazie alle tracce lasciate dall'uomo sul passamontagna indossato.
L’attività in provincia di Vibo è stata eseguita dai militari delle Compagnie di Tropea e Vibo Valentia.
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