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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Già nel corso delle scorse settimane si era riacceso l’interesse dei media e non solo sulla Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro, istituto di indiscusso prestigio culturale che trae origine dal Centro del Folklore e delle Tradizioni Popolari, fondato nel 1980 nella città del Convento di San Domenico, dal compianto preside Nicola Provenzano, che per riuscire ad assemblare un prezioso tesoretto culturale, ormai diversi decenni fa, si mise alla “caccia” di vecchi libri, con il nobile intento di sottrarli alle “offese” del tempo, al deterioramento e alla scomparsa definitiva.
Da qui la creazione di una biblioteca monotematica, specializzata nell’ambito della cultura regionale in tutte le sue sfaccettature. Una struttura unica nel suo genere, capace di proteggere oggi un patrimonio librario catalogato, restaurato e conservato, costituito da circa 34mila tomi diversi. E poi una videoteca, un archivio fotografico e molto altro ancora, con il semplice ma signorile scopo di conservare, raccogliere e rendere fruibili i segni della cultura calabrese.
Ma nel tempo l’apporto istituzionale è venuto a mancare, e alla Biblioteca, di fatto, non è stato più destinato il contributo annuo definito con la legge regionale numero 19 del 1995. Somma utile, per la biblioteca sorianese, a continuare a perseguire gli obbiettivi insisti della sua stessa funzione. Due giorni fa, un altro capitolo eloquente di come la cultura, specie nel vibonese, finisca sempre più spesso al centro di diatribe di carattere meramente politico, che appunto con la cultura hanno davvero poco a che vedere.
Nell’ultima seduta del Consiglio regionale, in cui si è approvato il Bilancio di previsione annuale, si è infatti sostanzialmente deciso che anche per il 2015 la Biblioteca Calabrese di Soriano Calanro dovrà fare a meno dello stanziamento di 75mila euro previsto proprio dall’articolo 3 della legge 19/1995. A firmare e presentare l’emendamento era stato il consigliere regionale d’opposizione, eletto in quota Casa delle Libertà, Giuseppe Mangialavori. Il provvedimento è stato però rigettato dall’assise regionale e di conseguenza l’importante struttura sorianese, di indiscusso pregio culturale, sarà dunque destinata a rimanere all’asciutto per un altro anno.
A tal proposito – ha fatto notare anche lo stesso Mangialavori – non è passato di certo inosservato il voto contrario del collega del Partito democratico, Michele Mirabello, che solo alcuni giorni fa aveva annunciato il suo determinato impegno a sostegno della Biblioteca Calabrese; nonché quello ugualmente sfavorevole del vicepresidente della giunta ed assessore al Bilancio, Vincenzo Ciconte, che – paradosso nel paradosso – proprio di Soriano è originario.
Non sappiamo quale possa essere stata la ragione alla base della sonora bocciatura dell’emendamento pro Biblioteca Calabrese presentato da Mangialavori, ma certo, è sempre più evidente, che a pagare sia un territorio tutto, ripudiato in tutto anche nella salvaguardia e tutela di quei pochi baluardi di cultura che andrebbero difesi in quanto tesoro inestimabile, ma che, di contro, sempre più spesso finiscono per essere oggetto di scellerate “guerre tra bande”.
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