Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Mentre i funzionari del Comune di Serra San Bruno, da giorni, sono impegnati in un inconsueto porta a porta, per fare visita alle famiglie finite nell’elenco dei morosi che non hanno ancora ottemperato al pagamento del canone idrico, si continuano a registrare ingenti perdite d’acqua dalla rete cittadina.
Una delle più cospicue, dalla quale ormai da circa una settimana scorrono ogni ora decine di litri d’acqua, è stata segnalata in zona “Guido”, a poche decine di metri di distanza dal punto in cui è ubicata la storica fontana pubblica che prende il nome proprio dalla località in questione. Un guasto alla rete pubblica, quindi, sul quale da tempo viene colpevolmente omesso qualsivoglia intervento di riparazione. Una negligenza grave rispetto ad un'operazione relegabile alla semplice manutenzione ordinaria, ma che, di fatto, sta determinando ormai da giorni una consistente perdita, anche e soprattutto in termini economici, a danno della collettività. Il tutto mentre, “elenco nero” in mano, il personale in dotazione al Comune di Serra San Bruno, sta facendo spola fra le case dei residenti, anche di quelli che vertono in inequivocabili condizioni di indigenza, per esigere il pagamento del canone idrico arretrato e non corrisposto, pena la corposa e coattiva limitazione del quantitativo d’acqua erogata a favore delle stesse abitazioni.
Intanto, nelle ore scorse, proprio alcuni cittadini appartenenti ai nuclei famigliari meno abbienti si sono trovati a colloquiare con diversi amministratori in merito alla pressante istanza di pagamento relativa alla fornitura di un servizio che vede come oggetto l’erogazione di un liquido, ufficialmente dichiarato potabile, ma sul quale da anni ormai si annidato i molti dubbi connessi alla questione “Acqua Sporca” e alle deficienze dell’invaso Alaco, dall’aprile scorso messo definitivamente sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Proprio contestualmente al provvedimento di sequestro dell’invaso di località Lacina, erano stati emessi un trentina di avvisi di garanzia all’indirizzo di altrettanti indagati, alcuni imputati del reato di avvelenamento colposo delle acque da adibire all’uso umano.
Rispetto alle richieste di chiarimento manifestate da alcuni cittadini, gli amministratori hanno giustificato la limitazione dell’acqua alla famiglie morose, come un’iniziativa posta in essere dagli uffici comunali competenti. I componenti della maggioranza comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi hanno, dunque, riversando ogni responsabilità sul personale in organico all’ente. Peccato però che in tal senso il “Regolamento comunale per la concessione di allacci al servizio idrico e per la relativa gestione” revisionato di recente e modificato con delibera n. 9 del 30 giugno 2014 dai componenti della maggioranza del Consiglio comunale, proprio in merito ai casi di morosità parli chiaro: «Trascorsi i termini di pagamento indicati nelle bollette, gli utenti morosi saranno tenuti a pagare, oltre alle somme dovute, anche l’interesse di mora al tasso legale - recita il Regolamento -. L’Ente, a seguito del mancato pagamento delle fatture entro i termini, emette avviso di mora contenente diffida ad adempiere entro 15 giorni dalla ricezione e contestuale preavviso di sospensione erogazione del servizio, avrà diritto di sospendere l’erogazione dell’acqua dell’utente moroso, senza che tale sospensione venga a menomare il diritto alla riscossione delle somme dovute». Si tratta dunque di una procedura di carattere meramente tecnico, ma approvata con esplicita volontà politica dai componenti dell’amministrazione comunale.
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno