Ha deciso di adire il Consiglio di Stato la Schiavello Carburanti sas, che nei giorni scorsi si era vista dichiarare inammissibile il ricorso intrapreso per chiedere l’annullamento, previa sospensione, di un decreto dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appenino Meridionale dello scorso 23 aprile. A renderlo noto è la stessa società rappresentata dagli avvocati Domenico Colaci e Giuseppe Matteo Schiavello. Si tratta di un ulteriore capitolo dell’ormai nota “guerra dei carburanti”, contenzioso legale avviato sul doppio binario (amministrativo e penale) in relazione alla realizzazione di una nuova stazione di servizio nel territorio di Serra San Bruno.

A giudizio della Schiavello Carburanti «la sentenza del Tar Catanzaro è manifestamente illegittima poiché ha erroneamente supposto che il ricorso fosse mirato a ottenere l’annullamento di un atto autorizzativo da rilasciare alla ditta Muzzì. Di contro, il ricorso malamente esaminato dal Tar - prosegue la società - è stato predisposto avverso gli atti generali - incidenti anche sulla pianificazione urbanistica locale - con i quali è stata disposta in mancanza di uno studio tecnico adeguato la riclassificazione del rischio idraulico dell’intero territorio comunale, attraversato, come ben noto, da numerose aste fluviali, che in passato hanno provocato ingenti danni. Non a caso - continua la Schiavello carburanti - la competente Procura della Repubblica ha già aperto un’indagine al riguardo. Inoltre, invieremo un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica nel caso in cui il Comune di Serra San Bruno rilascerà un permesso di costruire in sanatoria con riferimento alle opere manifestamente abusive finora realizzate dalla ditta Muzzì. Difatti, in base al noto principio della doppia conformità, pacificamente riconosciuto come vincolante dalla giurisprudenza penale e da quella amministrativa, un nuovo permesso di costruire alla ditta Muzzì - conclude la Schiavello carburanti - potrà essere rilasciato solo dopo che essa avrà demolito le citate opere abusive, riportando la situazione dei luoghi allo stato preesistente».