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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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SERRA SAN BRUNO - C’era da aspettarselo che la strada si sarebbe rivelata fin da subito in salita per la nuova amministrazione comunale di Serra San Bruno che, ad un mese esatto dalla data delle elezioni, sta già iniziando a scontrarsi con le numerose criticità presenti sul territorio cittadino.
Tra queste, il “nodo” raccolta differenziata: uno dei comparti che nel corso degli anni passati aveva maggiormente impensierito l’amministrazione uscente – guidata dall’ex sindaco Bruno Rosi –, sotto la cui gestione il settore era definitivamente collassato, con l’isola ecologica di località “Leonà” finita sotto sequestro e diversi rioni della città interessati dalla presenza di cumuli di immondizia che, via via nel tempo, avevano acquisito le sembianze di mini discariche a cielo aperto.
Dopo i due mesi di gestione commissariale, che erano serviti ad alleviare la criticità e a rimuovere gran parte dei rifiuti accumulati sul territorio, ecco dunque che adesso il primo cittadino Luigi Tassone ha deciso di mettere mano al comparto, con un provvedimento mirato a disciplinare il conferimento della spazzatura da parte dei cittadini, ma solo in merito all’orario di deposito «che deve avvenire esclusivamente nell’area prospiciente la propria abitazione», secondo direttive che non indicano più la natura e la tipologia dei rifiuti differenziati da conferire.
L’avviso, infatti, è stato diramato attraverso un volantino, diffuso nelle abitazioni e nei principali locali pubblici, attraverso il quale vengono impartite le nuove direttive inerenti, quindi, esclusivamente all’orario di conferimento (dalle 6.30 alle 8.30) e ai giorni distinti tra i rioni “Spinetto” (lunedì, mercoledì e venerdì) e “Terravecchia” (martedì, giovedì e sabato), ma nulla, almeno per il momento, viene invece riferito riguardo alla tipologia distinta di rifiuti da conferire. Si tratta, allora, forse di una conferma rispetto all’ipotesi che la raccolta differenziata a Serra San Bruno fosse sospesa ormai da tempo. Un presagio, tra l’altro, avvalorato dai dati emersi dall’ultimo Report sulla Raccolta differenziata redatto dall’Arpacal (riferito all’anno 2014) che assegnava alla cittadina della Certosa una percentuale di differenziata di poco superiore al 2%. Un crollo vertiginoso, visto che il dato di soli due anni prima si era attestato attorno al 40%.
Nessuna indicazione dunque per ora da parte dell’amministrazione Tassone rispetto alla tipologia di rifiuti differenziati da conferire, anche se la cittadinanza è stata comunque invitata «a collaborare attivamente per rendere il servizio più efficiente», ricordando, tra l’altro, che sarebbero «attivi – si legge nello stesso avviso – i controlli da parte delle autorità preposte» e che i trasgressori «saranno sanzionati a norma di legge». Disposizioni, queste, legate al fatto che «in tutto il territorio comunale è in crescita, il fenomeno di conferimento indiscriminato, a qualsiasi ora del giorno dei rifiuti solidi urbani che rende un’immagine poco decorosa del Comune».
I rifiuti, dunque, saranno raccolti in maniera indifferenziata su tutto il territorio, ancora con il metodo del “porta a porta” effettuato dagli operatori in forza all’ente di piazza Tucci. Si tratterebbe però di disposizioni solo temporanee, in attesa del rilancio e della riorganizzazione complessiva del settore, anche se – in questa prima fase di mediazione – la volontà della compagine di maggioranza sarebbe stata, in realtà, quella di ricollocare sul territorio comunale i vecchi cassonetti per l’immondizia. Ipotesi, questa, avanzata più volte nel corso della campagna elettorale da parte dei componenti della lista “La Serra Rinasce” guidata proprio dal neo sindaco Tassone, ma che avrebbe trovato, nel concretizzarsi, un impedimento non di poco conto. Una circostanza che si sta rivelando, anzi, un vero e proprio mistero, visto che in realtà delle decine di cassonetti a disposizione dell’ente – che nel 2011 erano stati ritirati dalle strade per l’avvio della raccolta differenziata “porta a porta” – non sembra esserci più traccia.
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