Il ritrovamento risale alla mattinata di giovedì ma fino a oggi pomeriggio gli uomini dell’Arma hanno provveduto ad effettuare vari esami volti ad escludere il rischio di radioattività. Prezioso è stato anche il contributo fornito dal Nucleo Nbcr dei Vigili del fuoco di Vibo, al quale spetta di affrontare situazioni collegate con i pericoli di carattere nucleare, batteriologico, chimico e radiologico. Escluso, dunque, il rischio di contaminazione radioattiva, ma potrebbero esserci delle analisi successive da parte dell’Arpacal. All'operazione hanno preso parte anche i carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, guidati dal maresciallo Barbaro Sciacca, e quelli del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno.

L’area dove sono stati rinvenuti i fusti è stata recintata e isolata dai militari, mentre la Procura di Vibo – guidata da Bruno Giordano – ha già avviato le indagini. Da stabilire ancora se e in che misura ci sia stata la contaminazione dell’ambiente che ruota intorno ai fusti, i quali pare contenessero del materiale plastico solidificato.