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Arriva la diffida da parte del Wwf nazionale nei confronti del Comune di San Calogero (trasmessa anche al Prefetto) per la mancata rimozione dei rifiuti nel sito “Fornace Tranquilla”. Una diffida sottoscritta dal vicepresidente del Wwf Italia Dante Caserta affinché «si proceda senza indugio alcuno ad emettere l’ordinanza di cui all’art. 192 d.lgs 152/2006 nei confronti dei responsabili dell’abbandono dei rifiuti nell’area» data anche la scadenza secondo i termini di legge. «Con nota del 2.4.2019, prot. D.G. n. 103/2019, a firma del sottoscritto – si legge nella lettera di diffida dell’associazione ambientalista – Wwf Italia ha invitato il sindaco del Comune di San Calogero ad emettere, senza ritardo, una ordinanza di rimozione dei rifiuti presenti nell'area ed ogni altro provvedimento connesso e consequenziale».
Come si deduce sempre dalla lettera che porta la firma del vicepresidente nazionale, nel documento sono state allegate le risultanze del procedimento penale n. 3623/2009 R.G.N.R «dalle quali emerge con chiarezza la responsabilità, a titolo di colpa o dolo, di coloro che hanno conferito e/o permesso il conferimento di rifiuti nel sito sopra indicato. Dopo una prima presa d'atto dell'amministrazione comunale, avvenuta con delibera n. 72 del 7.5.2019, con la quale veniva ordinato al responsabile dell'area servizi al territorio di disporre, con apposito atto l'obbligo in capo ai soggetti interessati della rimozione e il successivo smaltimento dei rifiuti abbandonati sull'area ed ogni altro provvedimento connesso e consequenziale, nessun altro provvedimento è stato assunto dall'amministrazione comunale di San Calogero men che meno l'invocata ordinanza».
Un’ordinanza dunque che stenta ad arrivare, richiesta dal Wwf con lo scopo di fermare lo scempio che riguarda l’area in questione. In caso di perpetrata inerzia da parte dell’amministrazione comunale il Wwf avverte nella diffida che verranno «attivati rimedi previsti dall’ordinamento giuridico» e pertanto l’associazione ambientalista si riserva «ogni e qualsiasi azione nelle sedi giudiziarie» per l’attribuzione delle responsabilità dovute al ritardo e veder risolto il problema.
L’area della “Fornace Tranquilla” era salita agli onori della cronaca nel giugno 2018 di seguito all'omicidio di Soumaila Sacko, 29enne del Mali, il quale si era recato nella fabbrica abbandonata con due amici per prendere qualche lamiera che sarebbe servita a dare riparo ai braccianti della baraccopoli di San Ferdinando.
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