Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
La sudditanza della Regione nei confronti dei cacciatori ha superato i limiti della decenza.
Le parole con cui il Presidente Facente Funzioni della Regione, Nino Spirlì, ha inteso chiarire, a modo suo, l’incredibile delibera con cui aveva autorizzato gli spostamenti dei cacciatori all’interno del proprio Ambito Territoriale di Caccia (vale a dire in tutti i comuni di mezza provincia) e in contrasto con quanto previsto dal Dpcm del 3 dicembre, suonano come un’offesa nei confronti non solo degli ambientalisti calabresi, ma della stragrande maggioranza dei cittadini di questa regione.
Vorremmo sapere dal solerte presidente, magari con l’ennesimo chiarimento del chiarimento, in che modo i cacciatori abbiano “sempre dimostrato di rispettare l’ambiente”. Forse quando (e se) raccolgono i bossoli dopo aver ucciso migliaia di inermi esseri viventi per puro divertimento? E se l’ambiente si rispetta ammazzando e spargendo piombo a destra e a manca, cosa fanno tutti quei cittadini e i volontari che si battono contro ogni forma di inquinamento, la cementificazione, la deforestazione, la crisi climatica e, in più, lasciano vivere?
Ma l’infelice sortita del Facente Funzioni risulta discriminatoria nei confronti dei cittadini Calabresi nel momento in cui sostiene di avere avuto “rassicurazioni” da parte dei cacciatori del “loro comportamento responsabile e rispettoso” del distanziamento sociale e del divieto di assembramento decretato dalle norme regionali e governative.
Come a dire che mentre i cittadini di serie B non si possono spostare da un comune all’altro se non per seri motivi da certificare e a rischio di pesanti sanzioni, dei cacciatori ci si può fidare “sulla parola”, e che tutti gli altri Calabresi sono una massa di irresponsabili pronti a spargere il virus in ogni dove, da tenere confinati.
Non si comprende inoltre perché, per poter godere degli effetti salutari dello “stare a contatto con la natura” anche in zona arancione, così come auspicato, ci si debba andare con il fucile…
Davvero singolare infine la precisazione (si fa per dire) con cui si chiarisce che la “braccata” al cinghiale (attività che richiede per definizione l’impiego di decine di partecipanti) potrà essere svolta anche “non singolarmente e comunque nel rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento”.
Un tempestivo dietro front dopo che, appena due giorni prima, con l’ordinanza n. 94 del 7 dicembre aveva “ordinato” lo svolgimento della caccia “solo in forma individuale”.
Su come, quando e chi potrà di fatto controllare nel folto dei boschi il rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento di migliaia di persone mentre si organizza una battuta, si trasportano, si caricano, si macellano uno o più cinghiali, attendiamo lumi dal Presidente Spirlì, che speriamo stavolta si prepari sull’argomento.
Le Organizzazioni Aggregate del WWF Calabria
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