Mercoledì, 06 Maggio 2020 09:30

Presunto boss col reddito di cittadinanza, sequestro e denuncia per un 68enne di Vibo

Scritto da Redazione
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La Procura della Repubblica di Vibo Valentia e i militari del Gruppo della Guardia di finanza di Vibo Valentia hanno da tempo avviato tutta una serie di controlli finalizzati a verificare la regolarità delle fruizioni del Reddito di cittadinanza, con lo scopo di accertare se allo stesso hanno avuto accesso persone che non ne avevano diritto o, comunque, vicine alla criminalità organizzata. I controlli hanno avuto già i primi frutti: i militari della Guardia di finanza hanno, infatti, individuato un esponente apicale della criminalità organizzata vibonese, il quale, omettendo di comunicare all’Inps la presenza, a suo carico, di precedenti condanne passate in giudicato, preclusive dell’erogazione del beneficio richiesto, aveva indebitamente percepito, nel periodo settembre 2019-gennaio 2020, l’importo di 4500 euro.

Si tratta di Vincenzo Barba, alias “u Musichiere”, di 68 anni, con precedenti penali, tra gli altri, per estorsione, sequestro di persona, ricettazione, truffa e usura, ritenuto esponente apicale del clan “Lo Bianco-Barba” di Vibo Valentia, condannato il 3 maggio 2010 dalla Corte di Appello di Catanzaro per associazione a delinquere di stampo mafioso, sentenza divenuta irrevocabile il 15 dicembre 2011. Barba è stato coinvolto, in passato, in numerose operazioni di polizia, quali “Robin-Hood”, “Nuova Alba”, “Flash” e, recentemente, è stato tratto in arresto nell’operazione “Rinascita Scott“, della Dda di Catanzaro, che - secondo i finanzieri - ha fatto emergere, dopo la morte di Carmelo Lo Bianco, detto “Sicarro”, la sua costante ascesa negli anni fino ad assumere, insieme ad altri, la qualità di promotore, organizzatore, capo e contabile della ‘ndrina e della “società maggiore” di Vibo Valentia. Agli atti dell’inchiesta emergeva, altresì, il suo ruolo di contabile della cosca, alternativamente a Raffaele Franzè, detto “Lele U Svizzeru”, deceduto.

Al termine del controllo sulla spesa pubblica, i finanzieri lo hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Camillo Falvo che, unitamente al sostituto Filomena Aliberti, ha richiesto al gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, eseguito oggi, avente ad oggetto la somma di 4.500 euro circa, quale profitto illecito conseguito a seguito della commissione del reato. La Procura della Repubblica vibonese proseguirà nell’attività di verifica in materia di Reddito di cittadinanza, per evitare che le somme possano andare a beneficio di boss mafiosi o altri appartenenti alle cosche, verificando anche l’esistenza di eventuali connivenze o mancati controlli a opera dei soggetti che potevano o dovevano evitare che ciò potesse accadere.

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