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«Le acque del fosso Malfarà, seppure le risultanze analitiche evidenziano un’importante diminuzione del valore di contaminazione fecale, rispetto ai dati precedenti, continuano a rappresentare una potenziale fonte di pressione per le acque marine adibite alla balneazione». È quanto ha scritto questa mattina il dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, diretto dal dottor Clemente Migliorino, alla Commissione straordinaria che amministra il Comune di Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia, comunicando l’esito dei controlli suppletivi delle acque di balneazione sul punto denominato Malfarà e quelli batteriologici sullo stesso fosso che sfocia nelle vicinanze.
Le analisi suppletive del 21 luglio scorso, infatti, hanno dato esito di conformità con i valori degli Enterococchi intestinali e l’Escherichia coli rientrati sensibilmente nei limiti previsti dalla normativa. «Inoltre – scrive il Dipartimento Arpacal alla Commissione Straordinaria di Pizzo - si comunica che nella stessa data è stato effettuato anche un campionamento per la verifica di tipo batteriologica delle acque superficiali del fosso in località Malfarà, di fronte lo specchio acqueo marino. Gli esiti di laboratorio hanno evidenziano quanto di eguito: Enterococchi intestinali 2100 (MPN/100 ml) ed Escherichia coli 2300 (MPN/100 ml)».
I risultati dei controlli batteriologici sul fosso Malfarà, quindi, dimostrano che la criticità, seppure notevolmente diminuita (le precedenti risultanze analitiche davano valori superiori ai 24000) con le attività di controllo che il Comune ha svolto sul fosso, continua a permanere. «Si coglie l’occasione – conclude Arpacal - dell’evidente necessità di pulizia del fosso».
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