Lunedì, 24 Agosto 2020 11:58

Primo stop al parco eolico nelle Serre, arriva il no del Mibact

Scritto da Redazione
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Continua a tenere banco nelle Serre vibonesi la questione relativa alla realizzazione di un impianto composto da 23 aerogeneratori, con potenza complessiva di 60,375 megawatt, gestito dalla Società Parco Eolico di Primus Srl. Una prima notizia arriva dal Mibact, che in tema di tutela paesaggistica ha emesso un provvedimento contrario alla realizzazione dell’impianto. «Le argomentazioni – si legge nel provvedimento – costituiscono motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza di Via presentata da parte della Società Parco Eolico di Primus Srl». Il progetto ricadrebbe nei comuni di Pizzoni, Simbario, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Vazzano e Torre di Ruggiero con relative opere di connessione nel comune di Serra San Bruno.

«Si tratta di una vastissima area - ha dichiarato il referente del Wwf Angelo Calzone - che comprometterebbe irreversibilmente la biodiversità di questi territori. È un importante primo passo ma bisogna rimanere comunque con gli occhi ben aperti. I passaggi sono ancora tanti e la battaglia non finisce qui. In più il procedimento di autorizzazione, anche al di là dei pareri dei ministeri competenti, penderà di fronte al Dipartimento attività produttive della Regione Calabria. Noi, come Wwf, saremo di fianco al Ministero per combattere contro questo scempio. Ricordiamoci che tutto si sta svolgendo in un territorio molto vicino all'Oasi Wwf e al bosco Archiforo, siti di importanza comunitaria. La biodiversità dei nostri luoghi sarebbe compromessa da questi giganti e un impatto estremamente negativo vi sarebbe anche per la fauna. Quelle non sarebbero più zone del lupo che da qualche tempo le ha ripopolate».

La senatrice del Movimento cinque stelle, Margherita Corrado, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie, in un post pubblicato su Facebook ha parlato di una «buona notizia per la Calabria. Quella di oggi riguarda le Preserre, territorio tra i meno conosciuti di una regione che, quando si parla di economia e di sviluppo, deve sempre fare i conti con l’ombra (e spesso qualcosa di più tangibile) delle infiltrazioni criminali nell’imprenditoria legale, specialmente se molto florida. Infiltrati o meno, i pochi settori che in Calabria muovono milioni di euro trovano le porte spalancate negli Uffici regionali, responsabili di paradossi di cui la classe politica, per non minare i propri consensi, non si assume la paternità. Ne deriva, tra le altre, la proliferazione incontrollata degli impianti di produzione di energie rinnovabili». Secondo la senatrice, «nonostante che la Calabria già “vanti” un surplus del 170% rispetto al proprio fabbisogno di energia elettrica, ogni giorno spuntano nuovi parchi eolici, centrali a biomassa, impianti fotovoltaici che puntualmente aggrediscono, deturpano e divorano i territori più incontaminati, i paesaggi più suggestivi, contendendo suolo alle discariche per rifiuti di ogni sorta in un’assurda gara, con il miraggio dell’arricchimento facile agitato scaltramente davanti al disagio socio-economico dei residenti, a fiaccarne la tenue resistenza. Il grande affare degli incentivi statali ad attività tutt’altro che sostenibili attrae in Calabria gli operatori economici del settore come un magnete, data la facilità con cui si vedono rilasciare i necessari permessi. Ma qualcosa - poco - dipende ancora dai Ministeri competenti in tema di ambiente e di paesaggio, Ministeri che ogni tanto riescono a sorprenderci anteponendo l’interesse collettivo ai quotidiani compromessi con l’imprenditoria sana non meno che con quella affaristico-mafiosa. Così - prosegue la parlamentare - anche se sulle pagine dedicate del MiBACT (https://www.beniculturali.it/provvedimenti-via) e del MATTM (https://va.minambiente.it/it-IT/Procedure/ProcedureInCorso/ElencoVIA) l’istruttoria tecnica avviata il 7 ottobre 2019 per il parco eolico della PRIMUS S.r.l. di Catanzaro risulta ancora in corso, dal 12 agosto scorso una nota di ben 20 pagine a firma del direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero Beni Culturali nega, con molti e robusti argomenti, il parere favorevole all’istanza di via per i 23 aerogeneratori che il progetto vorrebbe installare in agro di Pizzoni, Simbario, S. Nicola da Crissa, Vallelonga, Vazzano (e Serra San Bruno per opere di connessione), tutti in provincia di Vibo, e di Torre di Ruggero nel Catanzarese. Era stato il Ministero dell’Ambiente, a gennaio 2020, a sollecitare la Direzione Generale ABAP ad esprimere un parere, dopo quello della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e VAS di dicembre 2019. E il parere, argomentatissimo, è arrivato».

A giudizio della senatrice grillina, però, «non è finita qui, perché la Primus Srl ha facoltà di ricorrere entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione, e forse l’ha già fatto. Le vallate della Lacina, però, già deturpate da precedenti installazioni di torri eoliche, potrebbero scampare ad un ulteriore incremento di aerogeneratori che i Comuni coinvolti e la Regione non hanno inteso in alcun modo frenare, nonostante le proteste dei cittadini più sensibili». 

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