Lunedì, 18 Settembre 2017 10:59

Omicidio Lacaria, Zangari chiede il rito abbreviato

Scritto da Redazione
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SPADOLA – Giuseppe Zangari, il commerciante 46enne di Spadola che ha confessato l'omicidio dell'amico e compare d'anello Bruno Lacaria, commercialista 52enne, scomparso l'8 febbraio scorso e il cui corpo è stato rinvenuto il 27 febbraio nei boschi di località “Lacina”, nel comune di Brognaturo, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato.

A presentare la richiesta è stato il suo difensore, l’avvocato Vincenzo Galeota. Il rito abbreviato consentirà eventualmente a Zangari di ottenere uno sconto di pena pari ad un terzo. Nei suoi confronti, il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco, aveva già disposto il giudizio immediato – fissato per il 23 novembre prossimo – dinanzi alla Corte di Assise di Catanzaro per «evidenza della prova». Secondo quanto riportato dal Quotidiano del Sud, se adesso il gup di Vibo Gabriella Lupoli accoglierà l’istanza presentata nei giorni scorsi dal legale del commerciante, presumibilmente cambierà la data del procedimento.

Di Bruno Lacaria si persero le tracce la mattina dell’8 febbraio scorso. Dopo essere uscito di casa poco prima delle 7,30 per recarsi sul posto di lavoro presso il suo studio di Chiaravalle, il commercialista avrebbe incontrato il suo amico e compare d'anello Giuseppe Zangari, con il quale avrebbe fatto un giro in auto. Lo stesso Zangari, il giorno dopo ha raccontato ai carabinieri di essere stato costretto a bere del pesticida da due uomini armati e a volto coperto. Trasportato all'ospedale di Locri dopo le prime cure ricevute al Pronto soccorso di Serra San Bruno, pian piano le sue condizioni sono migliorate. Quest’ultimo fatto, però, secondo gli inquirenti sarebbe stato frutto di «una messa in scena» operata dallo stesso Zangari «nel tentativo di allontanare i sospetti». La vicenda relativa alla scomparsa del professionista di Spadola si concluse nel peggiore dei modi il 27 febbraio con il ritrovamento del corpo di Lacaria in località “Lacina”.

A consentire il ritrovamento è stato proprio Zangari il quale si presentò alla caserma dei carabinieri di Serra San Bruno e – nell’ambito di un approfondito interrogatorio reso spontaneamente anche alla presenza del pm della Procura di Vibo, Filomena Aliberti – ha indicato il punto esatto in cui si era liberato del cadavere di Lacaria, un dirupo sito in località “Scaglione” nel cuore della “Lacina”, estesa zona boscata tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro a cavallo tra i territori dei comuni di Brognaturo e Cardinale.

Nel luogo in cui fu ritrovato il cadavere, stando al racconto di Zangari, ci sarebbe stata una lite tra i due al culmine della quale il reo confesso avrebbe colpito e ucciso Lacaria con un bastone.

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