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La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha assolto per non aver commesso il fatto Francesco Fortuna, di 38 anni, il quale in primo grado era stato condannato a 30 anni con rito abbreviato nell’ambito della vicenda relativa all’omicidio di Domenico Di Leo.
Il fatto è avvenuto nel luglio 2004 a Sant’Onofrio quando la vittima, allora 47enne, fu raggiunta da diversi colpi di fucile e kalashnikov. Fortuna era stato incastrato dalla presenza di un guanto in lattice con il suo Dna, rinvenuto sul luogo del delitto. Non solo, perché l’uomo era stato accusato anche dal collaboratore di giustizia vibonese Andrea Mantella, che ha confessato di aver fatto parte del commando (con il ruolo di autista) che eliminò la vittima. L’agguato sarebbe scaturito da una serie di contrasti sui modi di gestione dell’area industriale di Maierato, centro limitrofo a Sant’Onofrio, entrambi confinanti con Vibo Valentia. L’accusa aveva chiesto, invece, la conferma della condanna a 30 anni ma, alla fine, è prevalsa la linea portata avanti dai difensori di Fortuna, gli avvocati Sergio Rotundo e Salvatore Staiano.
Le motivazioni della Corte saranno note tra 90 giorni.
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