Iniziano ad arrivare i primi attestati di vicinanza nei confronti di Carmine Zappia, titolare di un esercizio commerciale a Nicotera che, con la sua denuncia, ha fatto arrestare per estorsione il boss Antonio Mancuso, di 81 anni, e il nipote Alfonso Cicerone, di 45.

Il Movimento 14 luglio, infatti, nel sottolineare «grande disappunto per fatti che gravano pericolosamente sulla convivenza civile e democratica della nostra realtà, nonché sulla libertà di tutti noi», condanna la «vile azione ed esprime vicinanza e solidarietà all'imprenditore Zappia», preannunciando che una delegazione del movimento si recherà a fargli visita di persona per «testimoniare la propria vicinanza non solo a parole ma nei fatti».

Nei giorni scorsi, l’imprenditore era stato ricevuto dal prefetto di Vibo Francesco Zito.