NARDODIPACE - Il sindaco Demasi non ci sta a vedere sempre più isolato il proprio territorio e di proprio pugno scrive un appello rivolgendosi direttamente al Prefetto affinché si accendano i riflettori su una situazione, che lo stesso primo cittadino reputa, oramai «intollerabile». «Recentemente – si legge nella lettera di Demasi – numerosi quotidiani, sia della carta stampata sia online, si sono interessati di un fatto di cronaca che ha visto coinvolti, la notte del 23 gennaio u.s., alcuni automobilisti rimasti intrappolati nella neve, di notte e per diverse ore, nella parte più alta di monte Pecoraro (1340 metri di altitudine) lungo il tratto di strada che va da Nardodipace a Serra San Bruno. Tra coloro che sono rimasti prigionieri della tormenta di neve c'è stato anche un bambino, insieme al padre, che porterà per tutta la vita il ricordo di quella notte sotto la neve. Ma, avrebbe potuto esserci un'ambulanza intenta a trasportare un ammalato grave; un mezzo dei Vigili del Fuoco; mezzi delle Forze dell'Ordine: la cosa non sarebbe stata meno grave».

«Certo – dice ancora il sindaco – vivere in montagna significa vivere tra disagi di ogni genere. E questo si sa. E però, se ai disagi dovuti alle asperrime condizioni di vita dettate dalla natura, si aggiungono quelli creati dall'insipienza degli uomini, la cosa diventa più intollerabile. Eccellenza, il tratto di strada teatro delle vicende di ci sopra è un segmento (circa due chilometri) della strada Nardodipace-Serra San Bruno, la cui competenza appartiene alla Cinta Metropolitana di Reggio Calabria, che non viene quasi mai interessata da interventi con mezzi spalaneve, e quando, raramente intervengono, la rimozione della neve avviene con mezzi inadeguati e mai risolutivi del problema. Gli altri due tratti, uno a nord del tratto interessato e l'altro a sud, sono di competenza, rispettivamente dell'Anas e dell'Ente Provincia di Vibo Valentia. Un groviglio insomma. Per evitare, in futuro il ripetersi di simili "inconvenienti" – si legge infine – mi permetto di chiedere a S. E., ove possibile, la convocazione di un incontro tra i soggetti interessati al fine di concordare un piano di interventi, in caso di nevicate o, comunque, in presenza di diverse calamità naturali».