Durante la puntata di “Detto tra noi”, appuntamento settimanale in onda su Radio Serra condotto da Daniela Maiolo e Sergio Pelaia con la regia di Bruno Iozzo, a farsi portavoce del grido di protesta delle mamme catanzaresi è stata Emanuela Neri. La professionista di Chiaravalle ha raccontato la nascita di un movimento spontaneo, costituito appunto dalle mamme della provincia di Catanzaro, che in poco tempo ha raggiunto 160 adesioni in rete al fine di condividere proposte e malumori rispetto alla chiusura delle scuole e alle possibili conseguenze che possano derivare da provvedimenti del genere in tempi di pandemia. «I nostri figli – è stato l’incipit di Emanuela Neri – paradossalmente non vanno a scuola non per l’indice dei contagi ma a causa di un sistema sanitario al collasso. È saltato il tracciamento e si registrano enormi ritardi nell’esito dei tamponi, situazioni che impediscono la riapertura delle scuole in sicurezza. Abbiamo usato un webinar come luogo di protesta simbolica, chiedendo di riaprire le scuole ma nelle condizioni in cui i nostri figli siano in sicurezza, magari investendo in tamponi rapidi e altre soluzioni. Ricordiamoci che quando l’Oms si esprime sulla salute parla anche di salute mentale e sociale e i nostri figli devono essere tutelati e fuggire possibili danni psicologici».

Un’associazione di mamme nata dunque per rivendicare il diritto allo studio dei propri figli. Per far sentire ancor di più la propria voce lontano dalla piattaforma, il gruppo ha coinvolto anche gli organi di stampa. «Abbiamo redatto una nota stampa – ha continuato Emanuela Neri – nella quale è stato fatto il punto su quanto ci siamo detti in piattaforma, sugli obiettivi che ci prefiggiamo da qui al 30 novembre, quando scadrà l’ordinanza, e speriamo che tutte le forze che riescano a sentirci, istituzionali e non, si mettano in contatto con noi per cercare di costruire un percorso che dia continuità didattica ai nostri bambini. La scuola – ha continuato – oltre ad essere istruzione è socialità e aggregazione. Nel nostro dibattito abbiamo coinvolto figure professionali come il dottor Davide Novara, che è il fondatore e direttore del centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Milano, Pavia e Brescia, perché non volevamo fermarci all’opinione di mamme arrabbiate. Negli incontri – ha dichiarato infine – abbiamo compreso che la scuola è un luogo sicuro come evidenzia l’orientamento europeo. Pertanto i governi devono tenerle aperte e in sicurezza e non chiuderle».

Un primo endorsement all’iniziativa è già arrivato da “Genitori in rete” e adesso le mamme catanzaresi auspicano che a breve vi sia un dialogo con i sindaci al fine di raggiungere un obiettivo comune.