Lunedì, 22 Dicembre 2014 16:05

Ionadi, sequestrata discarica abusiva. Spagnuolo: 'Responsabilità collettiva su quanto accaduto'

Scritto da Redazione
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Il procuratore della Repubblica di Vibo, Mario Spagnuolo, nel corso di una conferenza stampa, ha rivelato i dettagli inerenti al caso dell'ex discarica comunale – dismessa e poi interrata senza alcun intervento di bonifica – sequestrata questa mattina nel territorio comunale di Ionadi.

«Tutti hanno delle responsabilità: la pubblica amministrazione, che doveva bonificare la discarica in osservanza di un obbligo di legge e non l'ha fatto. Anzi - ha detto Spagnuolo -, si è addirittura dimenticata dell'esistenza della discarica stessa ed ha consentito che su quell'area legittimamente si potessero fare opere di urbanizzazione. La responsabilità, però, è anche di quei cittadini che sono andati a realizzare delle opere a pochi centimetri dai rifiuti e di chi ha firmato progetti. Insomma – ha concluso il procuratore di Vibo – siamo di fronte ad una responsabilità collettiva».

Il provvedimento, disposto dal gip che ha accolto la richiesta della Procura di Vibo Valentia, giunge dunque a culmine dell’indagine condotta dagli inquirenti a partire dalla primavera scorsa, quando furono rinvenuti nella zona residui di rifiuti solidi urbani interrati al di sotto del manto stradale e che interessavano un appezzamento esteso, addirittura, per sei chilometri quadrati.

L’immondizia era stata sversata nel sito, presumibilmente, nel corso degli anni Novanta, ciò nonostante gli appezzamenti in questione fossero stati in precedenza classificati come zona agricola. Le indagini sono state avviate in seguito all’avvistamento di residui di spazzatura che erano emersi in superficie a causa di un guasto alla rete elettrica. L’inquinamento da manganese era stato accertato proprio per via delle analisi effettuate sulla falda acquifera di superficie, mentre gli scavi eseguiti in seguito hanno permesso di risalire appunto alla presenza dell’ex discarica abusiva che – come già detto – abbracciava un territorio abbastanza esteso.

Nella zona, a metà degli anni Novanta, è stato edificato un quartiere costituito da diverse case attualmente abitate, diverse delle quali realizzate a pochissimi metri dall’area sequestrata questa mattina. Le condutture idriche che servono l’abitato attraversano proprio l’ex discarica. Il sequestro, portato a termine dai carabinieri di Vibo Valentia e del Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria, consentirà di definire con precisione l'estensione della zona inquinata e, soprattutto, il grado di pericolosità e di contaminazione delle aree circostanti.

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