Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Continua lo stato di agitazione proclamato dai lavoratori dell’ex Infocontact di Serra San Bruno e di Stefanaconi che all’inizio della prossima settimana potrebbero subire la soppressione della propria sede occupazionale, e – di conseguenza – essere costretti al trasferimento verso la sede centrale di Lamezia Terme.
Il provvedimento verso, il quale sembra ormai orientato il nuovo proprietario, la holding “Abramo Customer Care”, spingerebbe i lavoratori a rinunciare all’occupazione, semplicemente perché le retribuzioni percepite basterebbero a stento a coprire i costi di viaggio eventualmente sopportati per raggiungere la sede lametina. Ogni decisione in merito è comunque al momento congelata in attesa di un nuovo tavolo tecnico tra i sindacati e la “Abramo Customer Care”, in programma il prossimo luned’ 2 marzo.
Ecco allora che – a poche ore di distanza dall’incontro con il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno – gli operatori hanno deciso adesso di chiamare in causa il governatore Mario Oliverio in modo, quindi, da investire della propria vertenza anche il Presidente della Regione Calabria. All’attenzione di Oliverio hanno dunque deciso di inviare una lettera aperta, sottoscritta da tutti i 92 operatori a rischio. Contestualmente si sono intensificati gli incontri posti in essere dai lavoratori, che non intendono affatto darsi per sconfitti e che potrebbero decidere, già nelle prossime ore, di dare vita a proteste eclatanti.
Ecco di seguito il testo della lettera spedita al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
Egregio Presidente Oliverio,
Le scriviamo per metterla a conoscenza della tragica situazione che si sta verificando nei confronti di 92 operatori Infocontact outbound con commessa Telecom dei call center situate nei territori vibonesi di Serra San Bruno e Stefanaconi. Come ben saprà, dopo il fallimento di Infocontact e dopo sei mesi di commissariamento, siamo arrivati all’acquisto, ormai imminente, della società, smembrata in due rami, Rende andrà a Comdata e Lamezia (della quale noi facciamo parte) andrà ad Abramo Customer Care. Nelle ultime settimane, tramite comunicati ufficiali da parte dei commissari straordinari, abbiamo appreso la notizia che i “centri periferici” verranno dismessi ed i lavoratori spostati nella sede di Lamezia Terme. Questa notizia ha decisamente portato sgomento tra gli operatori che lavorano la commessa Telecom outbound, tra le altre cose la prima in Italia per volumi e fatturato. Nessuno di noi potrà permettersi di raggiungere tutti i giorni il posto di lavoro sito a 50 km circa dagli attuali centri, da percorrere su strade da tutti note per le loro condizioni disastrose, non ci sono, quindi, le condizioni economiche e logistiche per recarsi in sicurezza nella nuova sede lavorativa. Apparteniamo ai tanti lavoratori con contratto co.co.co. , una modalità contrattuale che in realtà non garantisce nulla, non permette di mantenere le quotidiane spese familiari, non permettere di chiedere dei semplici prestiti o addirittura dei mutui, insomma, non è decisamente sinonimo di “futuro”. Questo ci porterà ancora una volta ad un innalzamento della percentuale di disoccupazione e in particolare andrà a toccare quella femminile e giovanile, visto che i centri sono costituiti per il 70% da donne. La nostra non sarà una semplice lotta per salvare i "nostri centri". Sarà una lotta per salvare la dignità di ogni singolo operatore. Dietro ad una cuffia ci sono delle vite, ci sono padri e madri che portano a casa uno stipendio, a volte minimo, ma allo stesso tempo importante per i loro figli, ci sono giovani donne e uomini speranzose/i di realizzare i loro sogni, laureati che i loro sogni ormai li hanno chiusi nel cassetto!! Un piccolo centro e' vero, ma grande per il territorio come il nostro e soprattutto che rispecchia a pieno la società in cui viviamo, una società spesso dimenticata. Noi non dimentichiamo però i sacrifici e gli obiettivi raggiunti. Non ci faremo incantare da chi finge di averci salvato per poi costringerci a rinunciare. Saremo uniti per un unico obiettivo:salvare i nostri centri, perché il lavoro e' un nostro diritto... Darcelo e' un vostro dovere!!!! Al momento la nostra è stata una lotta contro “nessuno”, abbiamo lottato da soli, ci sono state molte promesse e finte solidarietà, ma nessun aiuto concreto. Siamo pronti a difendere il nostro diritto di lavorare con qualsiasi arma. Presidente Oliverio ci rivolgiamo a Lei, fiduciosi, in quanto rappresentante di ogni singolo cittadino calabrese.
I lavoratori outbound dei centri periferici di Serra San Bruno e Stefanaconi
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