Stiamo parlando delle Prefetture che, da qui a breve - in base allo schema di decreto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, messo a punto dal ministero dell'Interno - subiranno un drastico taglio. 

Nello specifico, verranno accorpate le Prefetture di Teramo (accorpata a L'Aquila), Chieti (accorpata a Pescara), Vibo Valentia (accorpata a Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza (Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia), Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti (Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella (Vercelli), Oristano (nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca), Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso).

Uno schema, questo, che non trova per nulla d'accordo le sigle sindacali che, per martedì 22 settembre, hanno proclamato uno sciopero con una serie di assemblee che si svolgeranno in tutte le 23 Prefetture a rischio chiusura. La Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa, in sostanza, puntano il dito contro la nuova organizzazione del ministero dell'Interno. «In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell'immigrazione e della sicurezza, il governo pensa di chiudere 23 prefetture. Un arretramento inaccettabile dello stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori». Per i sindacati, dunque, si tratta di un provvedimento «sbagliato e intempestivo».