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I genitori hanno espresso il loro disappunto per la mancata riapertura della scuola primaria a Fabrizia. Un nutrito gruppo di persone ha manifestato la propria indignazione a causa della decisione del sindaco di continuare a tenere il plesso chiuso fino alle vacanze di Natale.
Nello specifico, i genitori coinvolti hanno dichiarato di non comprendere il motivo del provvedimento in quanto «a livello nazionale e in regioni molto più popolose della Calabria, i bambini frequentano la scuola in presenza, mentre invece nel nostro paesino di poco più di duemila abitanti, dove il rischio è basso, si riapre il mercato senza problemi ma si creano una serie di scrupoli per riaprire la scuola, privando così i bambini dell’unico diritto che si può offrire loro. Non possono pagare solo i bambini!».
Secondo quanto hanno ancora dichiarato in una nota, a loro dire sembrerebbe che tutto venga messo al primo posto tranne la scuola. «Un protocollo nazionale – si legge ancora – prevede che fino alla prima media si vada a scuola in presenza, anche nelle zone “rosse”, mentre invece il sindaco non lo consente, togliendo ai bambini un loro diritto-dovere, ma secondo noi anche la gioia di frequentare la scuola e poter stare insieme con i compagni e le maestre. Si sta provocando ai ragazzi un enorme danno psicologico, didattico e soprattutto umano, perché vengono privati del diritto basilare alla formazione che in special modo fino alla prima media deve necessariamente concretizzarsi con la scuola in presenza e non può certamente essere sostituito con il misero strumento della didattica a distanza che penalizza studenti e famiglie».
Sono stati critici, poi, nei confronti della Didattica a distanza: «La si vuol far passare come un nuovo metodo d’insegnamento, ma non lo è. Ascoltare la maestra che parla dietro un monitor non può sostituire la scuola, il luogo in cui si impara a stare al mondo. Non a caso gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, il governo e il ministro della pubblica Istruzione si sono fortemente spesi e schierati per garantire il diritto della scuola poiché per questo periodo e chissà quanto ancora bisognerà convivere col virus».
Convinti che la scuola sia il luogo più sicuro hanno detto infine: «È stato ripetutamente detto che la scuola è sicura e che il rischio dei contagi è più alto dove per recarsi a scuola è necessario utilizzare i trasporti pubblici. Qui da noi, nonostante l’assenza di questo problema, la scuola rimane ancora chiusa! I genitori chiedono con forza la riapertura».
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