Dopo mesi di angoscia, sembra essere tornato il sereno per alcune famiglie di Serra San Bruno i cui componenti erano risultati positivi al Coronavirus. Delle 13 persone che, inizialmente, avevano contratto il Covid 19 - tra le quali figura anche l’uomo che, purtroppo, non ce l’ha fatta - il dato attuale registra soltanto 2 casi di positività, mentre 10 sono i soggetti dichiarati guariti. Il conteggio totale sale a 14 se si considera altresì l’uomo di origini serresi, ma residente per diversi anni al Nord, ricoverato all’interno Casa di cura Domus Aurea di Chiaravalle Centrale, morto al policlinico "Mater Domini" di Catanzaro.

A causa dell’elevato numero di persone positive, la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, tramite un’apposita ordinanza firmata lo scorso 23 marzo, aveva disposto, tra gli altri, anche la “chiusura” del Comune di Serra San Bruno. Provvedimento, questo, che è stato prorogato in due occasioni: il 31 marzo e il 13 aprile. A partire dal 27 dello stesso mese, però, anche Serra ha cessato di essere “zona rossa”.

Con l’avvio della “fase 2”, partita ufficialmente lunedì scorso 18 maggio, la cittadina della Certosa ha iniziato a ripartire: le attività commerciali, infatti, hanno messo in campo ogni misura idonea a contenere la diffusione del Covid 19, in osservanza alle disposizioni previste dall’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.