«È gravissimo che una regione così bella e affascinante non offra ai bimbi e alle famiglie calabresi un’assistenza a 360° per far fronte a bisogni, quotidiani e spesso anche gravi, di neuropsichiatria infantile». Lo affermano i rappresentanti di Codacons e Articolo 32, i quali rivolgono un’«analitica» e «improcrastinabile» richiesta alla Regione Calabria, al ministro della Salute e a numerose altre istituzioni, oltre che ai parlamentari. L’azione di Codacons e Art.32/97 è sfociata anche in una raccolta firme volta a «sollecitare le istituzioni per impedire la migrazione sanitaria e assicurare la presa in carico effettiva e completa del paziente con problemi di neuropsichiatria infantile». Hanno aderito l'Università Magna Graecia di Catanzaro e la FIMP, la Pediatria dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, l'Ordine dei medici di Vibo Valentia, il Comune di Vibo Valentia e, non da ultimo, la vicinanza del Forum del terzo Settore Vibonese. «Importanti» sono anche le «tantissime testimonianze avute, quali soprattutto quelle del Comitato Uniti per l’autismo Calabria - che ha descritto in maniera ferma, competente e concreta lo scenario regionale - oltre che quelle di validissimi medici degli ospedali di Lamezia, Vibo e Catanzaro, che hanno dimostrato sensibilità e professionalità. Ma questo non basta! Una problematica che si riassume in un dato: il Ministero della Salute, chiamato dal Codacons a pronunciarsi sul problema, ha riconosciuto ufficialmente che in Calabria manca ancora un reparto ospedaliero di Neuropsichiatria infantile. Un'assenza con ricadute sociali, esistenziali ma anche economiche, e che principalmente si sintetizza in una negazione del diritto alla salute, alla cura, all'assistenza per i piccoli bambini calabresi». Il Codacons e Articolo 32 vogliono che «si metta la parola fine a questa crudeltà» e chiedono il «supporto di tutti in questa vera e propria battaglia di civiltà ed umanità».

Nei giorni scorsi, nel comunicare l'iniziativa della raccolta firme su Change.org, il Codacons e Articolo 32 hanno nuovamente sollecitato l’«istituzione di un tavolo tecnico per avviare prima possibile quella presa in carico effettiva e altamente specialistica che la neuropsichiatria infantile deve garantire ai bimbi ed alle famiglie calabresi, che hanno gli stessi diritti e non solo gli stessi problemi di tutti i bimbi e le famiglie d'Italia. La Regione, ora, è chiamata a dare una risposta ai bambini calabresi, e lo deve fare in fretta ed in maniera concreta ed altamente specialistica».