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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Non si arresta il dibattito sulla classificazione dell’Italia in base ai tre colori assegnati alle varie aree di rischio. I calabresi dalla scorsa mezzanotte sono tenuti a rispettare le regole previste per la zona rossa e certo non manca chi contesta le disposizioni governative pur imputandone le responsabilità alla classe politica regionale e nazionale. A non condividere a pieno la classificazione più alta di criticità per la Calabria è anche il presidente dell’Ordine dei medici di Vibo, Antonino Maglia, che ai microfoni di Rs98, durante il programma “Detto tra noi” condotto da Daniela Maiolo assieme al direttore del Vizzarro Sergio Pelaia (regia di Bruno Iozzo), ha dichiarato: «Guardando alla situazione attuale, da un punto di vista epidemiologico, possiamo ritenerci fortunati perché i casi in Calabria non hanno raggiunto un livello molto preoccupante. Naturalmente il buonsenso deve farla sempre da padrone assieme alle regole che vanno rispettate». Secondo Maglia alla luce del dato attuale dei contagi in Calabria «è esagerata la classificazione della zona rossa. Ma è chiaro – ha continuato – che ora bisogna pensare al futuro e che i criteri di valutazione non riguardano solo i contagi bensì altri fattori come i posti di terapie intensive, ma al momento sembra una decisione eccessiva per la Calabria. Ma per una più accurata valutazione da parte nostra prossimamente ci confronteremo con i presidenti dell’Ordine dei medici delle altre province».
Sulla situazione dei contagi che, con l’inizio della seconda ondata, hanno riguardato il personale sanitario (sarebbero una cinquantina attualmente in Calabria medici e infermieri affetti da Covid-19), Maglia ha parlato di «evidente crisi» del settore. Molti operatori, insomma, continuano a combattere in trincea a mani nude: «Le dotazioni dei dispositivi di protezione per i medici non sono ancora nella norma. Non c’è regolarità negli affidi per gli acquisti e nemmeno nella distribuzione. Un problema che si riscontra anche con le guardie mediche e i medici di medicina generale. Per quanto possibile, l’Ordine sta tentando di distribuire mascherine ai colleghi sprovvisti». Senza dimenticare poi «i turni massacranti» che medici e infermieri affrontano a causa della carenza di personale.
Per quanto concerne invece l’interlocuzione tra i medici e le varie Aziende sanitarie rette dai commissari, Maglia ha precisato: «Qui subentra un problema politico che riguarda la catena di comando. Tante volte i medici non vengono ascoltati e alle sollecitazioni la politica non risponde».
La parte finale dell’intervento radiofonico è stata incentrata sui consigli in merito a sintomi, ai contatti con positivi e all’enorme richiesta delle vaccinazioni antinfluenzali. «Tutti i medici – ha continuato il presidente dell’Ordine vibonese – hanno la capacità di dare i consigli giusti. Vanno contattati telefonicamente e se si avvertono dei sintomi non bisogna recarsi di persona dal medico perché ci potrebbero essere delle conseguenze gravi per tutti. È importante precisare, poi, che il vaccino antinfluenzale non ha niente a che vedere col Covid e serve a fare da protezione per gli anziani al fine di evitare le complicanze derivanti dall’influenza. L’incredibile richiesta che c’è in questo momento è un’ottima cosa ma non bisogna richiederlo se non se ne ha la necessità. I vaccini presenti nella nostra Asp sono stati previsti in base agli anni precedenti, quindi se le richieste dovessero aumentare non basterebbero. Invito tutti – è la conclusione – ad avere fiducia nei propri medici ma anche tanta pazienza perché si registrano dei forfait nelle consegne quindi bisogna aspettare».
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