Avrebbe deciso di vuotare il sacco e di collaborare con la Procura di Vibo Valentia uno dei tre indagati dell’inchiesta sullo scandalo della distruzione e soppressione di cadaveri, con conseguente violazione dei sepolcri, all’interno del cimitero di Tropea. A riportarlo è l’edizione odierna della Gazzetta del Sud. Nella cittadina tirrenica, però, i contraccolpi dell’inchiesta continuano a farsi sentire anche sul piano politico: dopo la consigliera d’opposizione Virginia Saturno, a tirare i remi in barca è stato anche il consigliere Massimo Cono Pietropaolo il quale, martedì mattina, ha rassegnato le sue «irrevocabili» dimissioni. Ufficialmente per «motivi di famiglia e di lavoro», politicamente per «il danno all'immagine» che la vicenda delle estumulazioni abusive e la profanazione delle salme «ha arrecato al comune di Tropea. Tutto il mondo parla di quanto accaduto - evidenzia Pietropaolo - e per una città simbolo del turismo basterebbe solo questo per mandare a casa sindaco, giunta e intero consiglio. Abbiamo fallito come maggioranza e come opposizione - prosegue - perché non bisogna dimenticare che siamo stati eletti per fare il bene di Tropea e con questa brutta storia non abbiamo decisamente fatto, né stiamo facendo gli interessi della città». A giudizio di Pietropaolo «un atto di decoro e di dignità dell'intero consiglio sarebbe stato quello di dimettersi, ma ciò non è avvenuto. Il nostro sindaco Nino Macrì - aggiunge Pietropaolo - che dovrebbe dare serenità alla cittadinanza non si scolla dalla sedia nonostante sia stato lui a scegliere a chi affidare l'incarico di custode del cimitero, persona tra l'altro dal primo cittadino anche premiata, nonostante chi dovesse controllare non l'ha fatto. Bastava soltanto questo per fargli fare un passo indietro». Intanto un passo indietro dopo la Saturno l'ha fatto Pietropaolo e, probabilmente, non saranno seguiti da altri consiglieri di opposizione per i quali dimettersi è «moralmente encomiabile» ma «politicamente senza effetti» visto che la maggioranza continuerebbe comunque ad amministrare Tropea.