Il Tribunale del Riesame ha annullato i capi d'imputazione relativi ai reati di omicidio, tentato omicidio, tentata estorsione, danneggiamento e porto di esplosivi contestati a Filippo De Marco, di 41 anni e Antonio Criniti, di 30, entrambi residenti a Soriano Calabro, nel Vibonese. Il primo è difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Giuseppe Orecchio, mentre Criniti è difeso dall’avvocato Pamela Tassone. I due restano detenuti per l’accusa di traffico di stupefacenti. Sia De Marco che Criniti sono indagati nell’ambito dell’inchiesta “Demetra 2”, che prende il nome dall’operazione scattata nelle scorse settimane e portata a termine dai carabinieri, diretti dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. 

Secondo l’accusa, avrebbero avuto un debito di droga con la famiglia Mancuso e per saldarlo hanno fabbricato e materialmente posizionato la micidiale bomba che ha fatto saltare in aria l'auto sulla quale il 9 aprile 2018 viaggiavano Matteo Vinci, deceduto, ed il padre Francesco Vinci, rimasto gravemente ferito.