Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i fratelli Damiano e Giuseppe Fabiano, entrambi di Chiaravalle Centrale (il primo difeso dall’avvocato Vincenzo Cicino e il secondo dagli avvocati Fabio e Davide Tino), due fra i principali indagati nell’ambito dell’inchiesta “Anteo”, che prende il nome dall’operazione scattata lunedì scorso, 17 maggio, e portata a termine in diverse province italiane, tra cui quelle di Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Monza e Brianza e Roma.

Nei giorni scorsi, infatti, si sono svolti gli interrogatori di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. Stessa linea è stata adottata anche da Francesco Fabiano, di Chiaravalle Centrale (difeso dagli avvocati Fabio Tino e Vincenzo Cicino); Domenico Giorgio, di Chiaravalle (avvocati Fabio Tino e Gregorio Tino), Marco Giuseppe Marchese, di Chiaravalle (difeso da Fabio e Davide Tino) e Fortunato Demasi, di Simbario (difeso dagli avvocati Vincenzo Cicino e Domenico Rosso). Di questi, 4 sono stati destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere (Damiano Fabiano, Giuseppe Fabiano, Domenico Giorgio e Marco Giuseppe Marchese), mentre gli altri due (Francesco Fabiano e Fortunato Demasi) sono finiti ai domiciliari.