Lunedì, 24 Giugno 2019 11:46

Il nipote del boss Gallace e la rete di pusher nel Soveratese, 24 in manette - I NOMI

Scritto da Redazione
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Dalle prime luci dell’alba, nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Milano, i carabinieri della Compagnia di Soverato, supportati da quelli del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro e dei Reparti territorialmente competenti, con la collaborazione dello Squadrone eliportato carabinieri cacciatori, del Nucleo cinofili e del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Dda di Catanzaro, diretta dal procuratore capo Nicola Gratteri.

L’operazione ha coinvolto 24 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver indotto a commettere il reato minorenni, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, di porto illegale di armi da fuoco, favoreggiamento, furto aggravato e altro.

I destinatari del provvedimento sono:

Vincenzo Aloi, di 25 anni;
Concetta Battaglia, di 51 anni;
Raffaele Campagna, di 28 anni;
Agazio Geracitano, di 20 anni;
Ozan Kanat, di 24 anni;
Mauro Masciari, di 25 anni;
Gianluca Meliti, di 24 anni;
Giuseppe Notaro, di 32 anni;
Pietro Procopio, di 31 anni;
Adriano Larry Rizzo, di 28 anni;
Andrea Lucio Rizzo, di 25 anni;
Giulio Moreno Rizzo, di 27 anni;
Ettore Rositani, di 31 anni;
Simone Rocco Russomanno, di 24 anni;
Teklehaimanot Tsegay, di 33 anni;
Paola Vaccaro, di 26 anni;
Antonio Bressi, di 33 anni;
Francesco Galati, di 42 anni;
Antonio Grande, di 45 anni;
Vincenzo Longo, di 30 anni;
Leonida Montagna, di 50 anni;
Giacomo Orlando Screnci, di 52 anni;
Annalisa Tortorelli, di 38 anni;
Moreno Tortorelli, di 45 anni.

L’indagine è stata condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Soverato, con il supporto delle Stazioni di Guardavalle, Davoli, Soverato, Satriano, Cardinale e Gasperina, ed è stata avviata dopo il rinvenimento di un bidone contenente un notevole quantitativo di sostanza stupefacente, avvenuto nella periferia di Soverato nel marzo 2017, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio.

Le indagini hanno permesso di documentare la gestione organizzata dell’attività di spaccio (cocaina, hashish e marijuana) da parte del sodalizio, con base operativa nel Soveratese e con proiezioni in altre realtà nazionali ed estere e che, secondo gli inquirenti, aveva come leader Vincenzo Aloi, nipote di Vincenzo Gallace, capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta radicata a Guardavalle. Oltre a rifornire l’area del Soveratese, le indagini hanno evidenziato la capacità degli indagati di far arrivare importanti quantitativi di cocaina anche nelle più competitive piazze di spaccio del Milanese e del Maceratese. Nel corso delle indagini, sono state tratte in arresto in flagranza di reato altre 7 persone, sequestrando oltre 2 chilogrammi di stupefacente di vario genere (cocaina, hashish e marijuana) e un’arma clandestina con le relative munizioni. Inoltre, sono state registrate transazioni economiche relative ai traffici illeciti degli indagati per oltre mezzo milione di euro, da cui è scaturita l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per pari importo. I beni sottratti alla disponibilità degli indagati sono un esercizio commerciale, un capannone industriale, una barca, un appartamento, 4 autovetture, 16 conti correnti e depositi postali.

Stamattina, dopo le perquisizioni domiciliari, sono stati arrestati in flagranza di reato due degli indagati, poiché trovati in possesso di cocaina, marijuana e hashish e oltre 10mila euro in contanti.

 

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