Secondo quanto riportato dall’edizione odierna della Gazzetta del Sud, infatti, Nicola Figliuzzi, 27enne di Gerocarne (alias Cola ‘u grandi) avrebbe deciso di collaborare con la Dda e si troverebbe adesso in un istituto protetto.

La decisione di Figliuzzi di vuotare il sacco sarebbe arrivata a distanza di qualche giorno dal nuovo ordine d’arresto scattato nei suoi confronti per l’omicidio di Giuseppe Canale, rampollo delle ‘ndrine di Gallico, ucciso a Reggio Calabria nell’agosto del 2011. Proprio il 27enne di Gerocarne, secondo l’accusa, sarebbe stato uno dei killer, reclutato assieme a Cristian Loielo - anche lui di Gerocarne – da Salvatore Callea, 50enne di Oppido Mamertina, raggiunto come i due vibonesi dall’ordine di arresto per l’omicidio Canale.

Le informazioni apprese da Figliuzzi in questi anni potrebbero aprire nuovi scenari su fatti di sangue rimasti insoluti ed il suo nome potrebbe aggiungersi a quelli di Andrea Mantella e Raffaele Moscato, i quali già da diverso tempo hanno messo fine alla “vecchia vita”, iniziando così a collaborare con la giustizia.

Figliuzzi, inoltre, in base a quanto emerso da alcune inchieste, sarebbe stato l’anello di congiunzione tra i Patania di Stefanaconi e Salvatore Callea, definito il «procacciatore di killer».

Il 27enne è stato già condannato in primo grado a 20 anni per l'omicidio di Giuseppe Matina, detto "Gringia", che risale al febbraio del 2012 e in via definitiva per il tentanto omicidio di Francesco Scrugli.